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Il fenomeno greenwashing delle banche è attenuato con le donne manager

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Secondo una ricerca dell’Università di Pisa l’effetto greenwashing è mitigato se nei consigli di amministrazione c’è una sostanziale parità di genere.

 

Redazione
6 marzo 2024

PISA – Con il termine greenwashing si indica la strategia di comunicazione di certe imprese, organizzazioni o istituzioni politiche orientata a dare un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale per distogliere l’attenzione dagli effetti negativi per l’ambiente delle loro attività e prodotti. In pratica si tratta di ecologismo o di ambientalismo di facciata utilizzato per aumentare l’autorevolezza agli occhi dei portatori di interesse.

Secondo una ricerca coordinata da Giuliana Birindelli del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa, che si è concentrata su un campione di banche europee quotate in borsa (in totale 77, di cui 15 italiane) nel periodo 2013-2020, l’effetto greenwashing è mitigato dalla presenza femminile, quando cioè nei consigli di amministrazione c’è una sostanziale parità di genere.

Lo studio pubblicato sulla rivista Research in International Business and Finance ha evidenziato che “le banche sono imprese sulle quali l’attenzione della comunità è molto alta tant’è che quando il greenwashing viene scoperto o anche solo percepito scatta la punizione degli investitori e dei clienti. In altre parole, il mercato reagisce con rabbia al tradimento della fiducia, i clienti diventano scettici e personale qualificato può allontanarsi dall’azienda, così come brillanti partner”.

Nel gennaio 2024 la Banca Centrale Europea (BCE) ha pubblicato un report che rileva come le banche che si dichiarano più attente all’ambiente hanno in realtà concesso ingenti prestiti alle aziende inquinanti. E tuttavia, come dimostra la ricerca, questi effetti negativi si riducono in presenza di una diversità di genere nei consigli di amministrazione.

Come dimostrano anche altri studi che abbiamo condotto le donne sono più sensibili alle tematiche ambientali e più orientate alla trasparenza informativa – sottolinea Birindelli – e questi aspetti giocano un ruolo importante nel mitigare una pratica scorretta ampiamente diffusa anche nel settore bancario, attenuando gli impatti negativi in termini di performance finanziarie”. 

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