Oltre la siepe - di Sandro Angiolini

Il muschio che rallenta le inondazioni, dall’Inghilterra un esempio di cosa vuol dire “bioeconomia”

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Scienziati inglesi hanno testato un tipo di muschio che, distribuito sui corsi d’acqua montani, riesce a trattenere l’acqua ritardandone il deflusso a valle.

 

di Sandro Angiolini
2 ottobre 2022

Due settimane fa le cronache (e anche il mio blog) erano prevalentemente dedicati ai danni provocati dalle alluvioni in varie regioni d’Italia, Marche in primis. Oggi mi concentro su una notizia apparsa recentemente su un noto quotidiano inglese che identifica un modo alternativo (o se volete complementare) alle medie e grandi opere per contribuire a prevenire questo tipo di danni (leggi qui l’articolo).

Gli scienziati incaricati da un’associazione ambientalista regionale hanno infatti testato, con uno studio durato sei anni, un tipo di muschio che, una volta distribuito sui corsi d’acqua montani (stiamo parlando dell’area del Peak District national park, nel Nord dell’Inghilterra) riesce con il suo particolare apparato vegetativo a trattenere l’acqua in modo tale da ritardarne il deflusso a valle di molte ore. Credo che intuiate facilmente cosa può significare questo in termini di possibilità di evitare danni e di salvare vite umane in situazioni di emergenza.

In pratica questa specie di muschio riesce ad assorbire una quantità di acqua pari a 20 volte il suo peso. Ovviamente lo sviluppo del muschio permette anche di accumulare carbonio grazie alla sua fotosintesi, contribuendo così alla lotta verso il cambiamento climatico. Sia i ricercatori che i dirigenti del parco nazionale si sono dichiarati “stupefatti” dai risultati emersi dalla ricerca.

Ecco, ora io non so quanto lo sarete voi che leggete queste righe. Secondo me sono un esempio concreto di cosa voglia dire “bioeconomia”, cioè l’utilizzare processi biologici per ottenere impatti economici, sociali e ambientali positivi.

Voglio sperare anche che qualche amministratore locale e qualche politico nazionale ne prendano attenta nota, perché notizie come questa confermano che la soluzione di problemi complessi non passa quasi mai da scorciatoie semplici (es. la nuova diga, un’altra centrale per la produzione di energia, un bonus distribuito a tutti), ma va ricercata in una serie di interventi tra loro complementari, dove discipline diverse possono fornire ciascuna un contributo importante. Sta a noi umani saperle utilizzare e soprattutto coordinare nel migliore dei modi. Ci riusciremo?
Buona domenica.

 

Sandro Angiolini_piccolaOLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.

Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.