Attualità Inquinamento

Incendio del vivaio a Pieve a Nievole, le accuse del Wwf  Pistoia

Foto Arpat
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Tra il materiale andato a fuoco anche pesticidi. Invece di limitarne l’uso, la Regione di fatto li sostiene e li legittima con nuove leggi.

 

di Marco Beneforti
Comitato WWF di Pistoia e Prato

PIEVE A NIEVOLE (Pt) – Apprendiamo dalla cronaca locale la notizia dell’incendio che ha interessato un vivaio nel Comune di Pieve a Nievole. Il sindaco ha emanato un’ordinanza con la quale vengono chiuse le scuole fino al 21 di settembre, obbligando peraltro le abitazioni situate fino a 200 metri dal luogo dell’incendio a tenere chiuse porte, finestre e meccanismi di ricircolo dell’aria. Sembra infatti che, nell’incendio, siano stati bruciati anche diversi prodotti fitosanitari.

È una notizia che ci allarma, specialmente in questo periodo che ha visto l’introduzione, a livello regionale, del decreto della Giunta regionale Toscana n. 43 del 30 luglio 2018.
Con questo decreto, che la nostra associazione sta avversando sia a livello nazionale che locale, emanato nominalmente per tutelare “le acque sotterranee destinate al consumo umano, facendo finta di recepire le norme europee e i decreti legislativi italiani, si consentirà di fatto in Toscana l’utilizzazione agevolata del Glifosate e di altri 28 pesticidi proprio nelle aree di rispetto a ridosso delle sorgenti e dei pozzi di attingimento per la rete idrica potabile.

Non solo. Tutto questo non tenendo presenti le recenti analisi pubblicate da ARPAT, che hanno verificato, a Pistoia, la presenza di pesticidi totali anche di 30 volte superiori in alcune acque superficiali, dal fosso Quadrelli al torrente Brana, in cui il maggior contenuto inquinante è dato proprio dal Glifosate.

La notizia dell’incendio di Pieve a Nievole spiega in sé la pericolosità di certi prodotti usati in agricoltura e nel vivaismo che, anziché essere limitati, vengono di fatto legittimati e sostenuti a livello legislativo.
Il principio di precauzione sancito dalla CE, dalla direttiva CE 2009/128 e dal Regolamento CE 1107/2009 viene snobbato, ignorando gli impatti dei pesticidi sulla salute umana e sull’ambiente.

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