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Incidente mortale sull’Autosole, cinghiali e ungulati nel mirino

Wild boar in fog
Cia Toscana: “Indecisione della politica è una vergogna”. Confagricoltura Toscana: “Rimettere mano a legge Obiettivo sulla caccia”. Coldiretti Toscana: “Avviare piano di abbattimento straordinario”.

 

“Il grave incidente mortale dei giorni scorsi sull’Autosole fra Lodi e Casalpusterlengo causato dal passaggio di un branco di cinghiali deve una volta di più far aprire gli occhi alle istituzioni e al mondo della politica. Gli allarmi da parte del mondo agricolo sono da troppi anni inascoltati o comunque valutati con leggerezza dalle istituzioni. L’atteggiamento di totale indecisione della politica è letteralmente vergognoso; non si possono barattare quattro voti per vite umane, oltre che non prendersi responsabilità sui danni all’agricoltura”. A sottolinearlo è Luca Brunelli, presidente Cia Toscana, che commenta l’incidente sull’A1 provocato dal transito di un branco di cinghiali che ha portato al decesso di una persona e al ferimento di altre 10, fra cui cinque minorenni.

Il cinghiale, dicono le associazioni degli agricoltori, è la specie che causa la maggioranza dei problemi relativi ai danni agricoli e ai sinistri stradali in Toscana. La legge regionale 10/16 ha aumentato le possibilità di prelievo soprattutto nelle aree più problematiche per l’agricoltura, dove la caccia di selezione è permessa durante tutto l’arco dell’anno. Questa forma di gestione è andata a sommarsi con le altre forme di prelievo preesistenti. Gli ungulati selvatici della Toscana sono rappresentati da cinque specie: capriolo, cervo, daino, cinghiale e muflone. Tutte le popolazioni presenti nel territorio regionale, fatta salvo il capriolo nel quadrante sud-occidentale (province di Grosseto, Siena e parte di Firenze) derivano da immissioni avvenute a partire dal 1800 in territori demaniali o in aziende faunistiche private.

La consistenza, densità e distribuzione delle diverse specie è progressivamente aumentata nel tempo, con la sola eccezione del muflone, più soggetto delle altre specie alla predazione del lupo. Secondo la Banca Dati Ungulati curata da ISPRA (2012) la Toscana, con circa 500 mila capi,  è la regione con la maggiore presenza di ungulati selvatici dell’Italia peninsulare, avendo il 40% dei caprioli, il 45% dei daini e il 30% dei cinghiali dell’intero Paese.

“Sono anni che insistiamo e chiediamo interventi urgenti contro il proliferare di animali selvatici come gli ungulati che hanno abbondantemente superato il numero compatibile con il territorio – ha dichiarato Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana. – E’ il momento di passare dalle parole ai fatti, rimettere mano alla legge Obiettivo sulla caccia e garantire quel livello minimo di sicurezza dovuto ai cittadini. Sarebbe una follia aspettare ancora una nuova tragedia”.

“Solo in Toscana si stimano 250-280 mila cinghiali con danni per il settore agricolo che superano i 10 milioni di euro – afferma Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana.  Gli animali selvatici distruggono i raccolti, sterminano gli animali allevati, causano incidenti stradali per un totale di danni stimato in quasi 100 milioni di euro all’anno, senza contare i casi in cui ci sono state purtroppo anche vittime”. “Non è più solo una questione di risarcimenti – aggiunge Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – ma è diventato un fatto di sicurezza delle persone che va affrontato con decisione. Ora non ci sono più alibi per intervenire in modo concertato tra Ministeri e Regioni e avviare un piano di abbattimento straordinario senza intralci amministrativi”.

Fonte: Cia Toscana, Confagricoltura Toscana, Coldiretti Toscana

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