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Monte Giogo di Villore, Italia Nostra e Cai: “Fauna selvatica in pericolo”

Gatto selvatico
Gatto selvatico

Per le associazioni l’aquila Gaia e il gatto selvatico sono solo alcune delle specie potenzialmente in pericolo a causa dei lavori per l’impianto eolico.

 

12 febbraio 2024

VICCHIO, DICOMANO (Fi) – Dopo la bocciatura da parte del TAR della Toscana del ricorso presentato da Italia Nostra e Cai contro l’impianto eolico di Giogo di Villore nel Mugello (un secondo ricorso, anch’esso dichiarato improcedibile, è stato presentato dal Comune di San Godenzo) le due associazioni hanno annunciato a gennaio che si appelleranno al Consiglio di Stato e nel frattempo portano all’attenzione dell’opinione pubblica i possibili pericoli di tali interventi per la fauna selvatica locale.

Salendo verso il Monte Giogo di Villore, all’altezza del ripetitore di Porcellecchi, un progetto di telemetria satellitare ha individuato l’area stabile dell’aquila Gaia, una bellissima aquila reale arrivata in Casentino dal Parco di Frasassi, nelle Marche, dove era nata e dove, giovanissima, era stata ferita da un bracconiere. L’acquedotto comunale di Vicchio ospita importanti specie di crostacei come il gambero autoctono (Austropotamobius pallipes) e alcune specie di anfibi protette da direttive comunitarie e regionali come la Salamandra salamandra, la Salamandra perspicillata e la Rana italica.

Presso il torrente del Solstretto è stato avvistato lo scorso 2 gennaio, grazie a una fototrappola, un bellissimo esemplare dell’elusivo e raro gatto selvatico, riconosciuto e idenficato come fenotipo C2 Felis silvestris silvestris dal Museo Naturale della Maremma preposto al coordinamento degli avvistamenti a livello nazionale. Recenti sopralluoghi di esperti di chirotteri hanno attestato poi la presenza di pipistrelli protetti dalla Direttiva Habitat allegato II: colonie di Barbastella barbastellus, Myotis emarginatus, Rhinolophus Hipposideros e altre specie.

“Ci auguriamo che a partire da ora questi territori non siano trattati come delle discariche ma salvaguardati e protetti per la ricca biodiversità degli ecosistemi naturali presenti – dichiarano le associazioni – altrimenti, come già accaduto purtroppo in molte altre zone d’Italia (Tuscia, Sardegna, Puglia), la risposta all’emergenza climatica ed energetica si concretizzerà solo nell’ennesimo attacco all’ambiente”.

Fonte: Associazione Atto Primo – Salute Ambiente Cultura

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