LE AZIENDE INFORMANO

Pace e amore ma lavorare di meno. Il modello Floriddia compie dieci anni

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In azienda per gli undici dipendenti meno ore lavorate e minor tempo speso per spostarsi ma stipendi medi aumentati del 10%.

 

di Rosario Floriddia e le undici persone che lavorano in azienda
5 ottobre 2022

C’è un lamentio in giro così insistente che si sta trasformando in un perenne e cupo silenzio di rassegnazione. La parola d’ordine è “reagire”. Noi di Floriddia, dipendenti e non, ci siamo dati delle regole ben precise, messe in pratica da dieci anni appena compiuti, con i vari aggiustamenti del caso.

Ci siamo comportati quasi al contrario del consuetudinario. Tutto nasce da queste poche righe tratte dall’opera Elogio dell’ozio di Bertrand Russell:Ci sarebbe nel mondo molta gioia di vivere invece di nervi a pezzi, stanchezza e dispepsia. Il lavoro richiesto sarebbe sufficiente per farci apprezzare il tempo libero, e non tanto pesante da esaurirci. E non essendo esausti non ci limiteremmo a svaghi passivi e vacui (…) uomini e donne di media levatura, avendo l’opportunità di condurre una vita più felice, diverrebbero più cortesi, meno esigenti e meno inclini a considerare gli altri con sospetto. La smania di fare la guerra si estinguerebbe in parte per questa ragione, e in parte perché un conflitto implicherebbe un aumento di duro lavoro per tutti(…) Il buon carattere è di tutte le qualità morali quella di cui il mondo ha più bisogno, e il buon carattere è il risultato della pace e della sicurezza per tutti; noi abbiamo preferito far lavorare troppo molte persone, lasciandone morire di fame altre. Perciò abbiamo continuato a sprecare tanta energia quanta ne era necessaria prima dell’invenzione della macchina; in ciò siamo stati idioti, ma non c’è ragione per continuare ad esserlo”.

Non possiamo continuare a lasciare in mano la Terra a pochi solispisti che tengono al “guinzaglio” i governi di intere nazioni, spesso anche i più democratici, e assistere ad accumuli di danari e proprietà fuori dall’immaginabile, poche migliaia di individui che hanno quanto la metà dell’intera popolazione mondiale.

Non ci possiamo ancora permettere di appartenere a chi lavora troppo per poter stare al passo delle mode e degli sprechi sentendoci importanti perché i nostri acquisti generano lavoro. Come non possiamo continuare ad appartenere alla categoria dei senza lavoro, o per impossibilità di trovare occupazione o per sfruttare i sussidi statali, o per evitare esagerati sfruttamenti.

L’azienda agricola Floriddia, piccola realtà che produce e trasforma legumi e cereali, conclude quest’anno i dieci anni di esperienza sull’orario ridotto grazie alla preziosa collaborazione dei propri dipendenti (molto indipendenti). Parliamo di sette dipendenti a tempo indeterminato e un apprendista più tre persone della famiglia.

La media di ore lavorate dalle 11 persone è di 29 ore a settimana. Il picco più alto è di 35 ore settimanali, il più basso di 20 ore. Nel decennio, grazie al minor lavoro e al pochissimo tempo speso in macchina o in bicicletta per “casa-lavoro e lavoro-casa”, i dipendenti hanno costruito un bagaglio personale di esperienza e responsabilità che si son meritati un aumento medio dello stipendio del 10%, oltre agli aumenti dovuti per contratto e alla specializzazione.

Vi raccontiamo questo nostro percorso per sottolineare che è possibile annullare la disoccupazione, e non solo. Il troppo lavoro è conseguenza di folli spese per la burocrazia, spesso presente per creare occupazione, di sostegni economici e sociali a chi è senza lavoro, di tasse alte per i dipendenti e piccole-medie imprese (le grandi imprese hanno i “paradisi”) ed è conseguenza della corsa suicida all’aumento della produzione per generare lavoro, non tenendo conto che l’innovazione tecnologica, sposata con il profitto, tende a eliminare i posti di lavoro.

Se è vero che “… non essendo esausti non ci limiteremo a svaghi passivi e vacui (…) donne e uomini di media levatura, avendo l’opportunità di condurre una vita più felice, diverrebbero più cortesi e meno esigenti (… ) il buon carattere è il risultato della pace e della sicurezza per tutti “, possiamo anche augurarci che in un futuro molto prossimo non avremo bisogno di fabbricare e comprare oggetti inutili e devastanti per il pianeta e chi lo abita. Possiamo augurarci che lavoreremo tutti ma poco. Lavorate meno, fate lavorare meno. Tutti abbiamo oltre ai diritti delle responsabilità, e quella di reagire è la più importante.

 

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Rosario Floriddia conduce insieme al fratello Giovanni l’azienda agricola Floriddia, convertita al biologico nel 1987. Rosario fa parte attiva della Rete Semi Rurali e del Coordinamento toscano produttori biologici. Si occupa della selezione dei cereali di vecchie varietà e della loro coltivazione in campo collaborando strettamente con Stefano Benedettelli, genetista dell’Università di Firenze, e Giovanni Cerretelli, agronomo e storico propugnatore del metodo della coltivazione biologica in Toscana. L’azienda sorge sulle colline pisane della Valdera, tra Peccioli e Villamagna di Volterra, su 300 ettari di terreno.

Informazioni: ilmulinoapietra.com 

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