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Pianosa, il consigliere regionale Diego Petrucci lancia l’allarme degrado

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Il consigliere di Fratelli d’Italia punta il dito contro l’Ente Parco per una gestione che definisce “fallimentare” ma il Parco rispedisce le accusa al mittente.

 

di Marcello Bartoli
24 agosto 2023

ISOLA DI PIANOSA (Li) – Il territorio di Pianosa è tutelato da un punto di vista ambientale per il 100% a terra e a mare fino a un miglio dalla costa. La fruizione turistico-naturalistica dell’isola è limitata a 450 presenze giornaliere,  tanto che solo di martedì, in coincidenza con il traghetto Toremar, si deroga sul numero contingentato fino ad un massimo di 200 persone oltre le 450.

Proprio in questi giorni l’isola è al centro delle cronache per questioni ambientali e non solo. E’ stato Diego Petrucci, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, a sferrare un duro attacco dal proprio sito web all’Ente Parco Arcipelago Toscano: Pianosa, Gorgona e in parte Capraia sono cumuli di macerie, centinaia di migliaia di metri cubi di immobili, alcuni anche di pregio, abbandonati e in buona parte diruti, con cumuli di cemento, ferro e materiale inerte che rappresentano un danno ambientale evidente, siti archeologici di pregio abbandonati e ricoperti di rovi“.

Per il consigliere si è pronti a fare gli ambientalisti radicali quando si parla di yacht che scorrazzano lungo le coste di Giannutri ma ci si gira dall’altra parte rispetto ai disastri provocati dai crolli e dall’abbandono: La Caserma Bombardi di Pianosa è costata 60 miliardi di lire alla fine degli anni ’90, destinata agli agenti del 41 bis, ma non è mai stata inaugurata e vige in uno stato di abbandono”.

Non si fa attendere la replica del presidente del Parco Giampiero Sammuri: “Non dipende da noi se tutto va a pezzi, gli edifici non sono di proprietà del Parco ma sono del Demanio dello Stato. Non è competenza del Parco la loro manutenzione”. Il Parco ha investito in effetti in questi anni 2 milioni 700 mila euro nel recupero degli immobili a Pianosa e ha gestito scavi paleontologici e archeologici. “Organizziamo da anni un turismo ambientale – continua Sammuri – che vale 25 mila persone all’anno attraverso attività di snorkeling, kayak, tour nelle catacombe, mountain bike, giri in carrozza a a cavallo”. 

Pianosa finì nel 2020 al centro dell’attenzione anche per un’inchiesta della procura di Livorno (fascicolo 1456/22) riguardante sesso di detenuti con giovani turiste e pesca di frodo che ha coinvolto vip, carcerati, agenti e militari. L’inchiesta è già archiviata penalmente, tuttavia per cautela il personale in servizio all’epoca fu trasferito. In questi giorni a destare imbarazzo c’è anche la questione degli edifici in gestione al Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) e che, in virtù del decreto 314/2006, consente a magistrati, secondini, carabinieri e detenuti semiliberi di trascorrervi settimane di vacanza a tariffe agevolate facendone preventiva richiesta.

La foresteria fa parte del welfare cui ha diritto il personale dell’amministrazione penitenziaria – precisa Sammuri intervenendo sulla questione – ma sono emerse incongruenze, risalenti a tre anni fa, su cui la magistratura sta lavorando e al Ministero stanno ricostruendo i pagamenti delle rette per capire se ci sono state anomalie”.

Un’isola così bella e ricca di storia dovrebbe finire alla ribalta delle cronache per motivi ben più nobili. Qualche giorno fa, ad esempio, c’è stato un incontro con alcuni dei ricercatori della Base Ricerca Pianosa Cnr. Sull’isola è infatti presente un centro di ricerca scientifica molto importante per tutta l’area del Mediterraneo (leggi qui l’articolo) e i ricercatori del Cnr hanno raccontato le loro esperienze a Pianosa e quelle vissute in Artide per studiare i cambiamenti climatici. Bellezza e degrado, meraviglia e dispiacere. Se noi italiani avessimo più senso del bene collettivo chissà dove saremmo. Siamo stati baciati dalla fortuna, ma troppo spesso ce lo dimentichiamo.

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