Inquinamento

Pozzi contaminati da cloruro di vinile nel Pistoiese, finalmente individuato il responsabile

Pozzi-contaminati-Serravalle
È la Movimenti Thun Spa. Il comitato di Salute Pubblica Casalguidi-Cantagrillo: “Inquinamento accertato da anni. Perché non si è impedito ai residenti di utilizzare l’acqua dei pozzi?”.

 

di Iacopo Ricci

SERRAVALLE PISTOIESE (Pt) – Il mistero finalmente è svelato. Dopo due anni di indagini condotte da Arpat il responsabile dell’inquinamento da Cloruro di vinile dei pozzi di Casalguidi, frazione di Serravalle Pistoiese, ha un nome. Si tratta di Movimenti THUN Spa, una fabbrica che ha operato nella zona fra il 1974 e il 1984.

L’ha annunciato due giorni fa l’assessore regionale all’Ambiente Monia Monni: “Il lavoro portato avanti da Regione Toscana e Arpat in collaborazione con il Comune di Serravalle Pistoiese – ha detto l’assessore – è durato per più di due anni ed è iniziato con la costituzione di tavoli tecnici gestiti dal Settore Bonifiche e Autorizzazioni rifiuti della Regione e da Arpat, ai quali hanno partecipato anche il Comune di Serravalle, Publiacqua Spa e ASL. Dopo gli anni di monitoraggio da parte di Arpat la Regione ha deciso di stanziare 25.000 euro per indagini più approfondite per capire chi fosse il soggetto responsabile della contaminazione da cloruro di vinile. Oggi sappiamo con certezza che si tratta di Movimenti THUN Spa”.

La contaminazione della falda sotterranea a Casalguidi, nella zona industriale di via del Redolone, è nota da tempo. “I dati analitici precedenti disponibili – scriveva Arpat un anno fa – mostrano questa contaminazione da Cloruro di Vinile già ampiamente sviluppata nel 2010 e l’andamento dei rapporti tra Cloruro di Vinile (CV) e il suo precursore dicloroetilene (DCE) porta a collocare l’inizio della contaminazione almeno un decennio prima”.

Ma se l’inquinamento della falda era conosciuto e accertato da diversi anni perchè su questo fatto è stato mantenuto il silenzio? si chiede il Comitato di Salute pubblica Casalguidi -Cantagrillo. E punta il dito su chi avrebbe dovuto avvisare la popolazione e non l’ha fatto: Publiacqua, il comune di Serravalle Pistoiese e la stessa Arpat. I residenti avrebbero continuato a utilizzare, anche per scopi alimentari, un’acqua altamente inquinata nonché cancerogena. “Il silenzio di questi anni, tenuto da istituzioni che sono adibite alla salvaguardia della salute pubblica, ha sottoposto i residenti (e non solo) a un grave pericolo sanitario così come ha rappresentato un grave danno all’ambiente”, accusano i responsabili del comitato.

Ora si tratta di capire chi pagherà i costi della bonifica, a cui nessuno finora ha messo mano. Su questo punto l’assessore Monni è stata chiara: toccherà alla società che ha acquisito Movimento THUN Spa, Sant’Andrea Società Immobiliare.

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