Inquinamento

Inquinamento atmosferico in Toscana, i primi quattro mesi del 2020

Inquinamento atmosferico dell'aria in Toscana e ambiente.
Il rapporto del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA) illustra un andamento dell’inquinamento da NO2, PM10 e PM2,5 tra luci e ombre.

 

Il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA) ha presentato il rapporto “La Qualità dell’aria in Italia, edizione 2020” dedicando un capitolo, curato dall’ARPAT, anche alla Toscana. Il periodo dell’indagine va dal 1 gennaio al 30 aprile 2020 e gli inquinanti considerati sono l’NO2 ,il PM10 e il PM2,5. Sono state prese in esame le medie mensili dei primi 4 mesi del 2020 e sono state confrontate con la media su base mensile dei tre anni precedenti. Dato che nei mesi di gennaio e febbraio del 2020 l’andamento degli inquinanti non è stato condizionato da misure di contenimento Covid, il confronto della media di gennaio e febbraio 2020 con le medie dei rispettivi mesi del triennio antecedente dovrebbe evidenziare una generale tendenza del 2020 rispetto al triennio.

Le rilevazioni indicano che nell’area del Valdarno pisano gli ossidi di azoto hanno medie mensili in linea con quelle del triennio 2017-2019 a gennaio e febbraio per tutte le stazioni, mentre a marzo e aprile si osserva un decremento. Per il PM10 la media di gennaio è superiore al triennio mentre si osserva una leggera diminuzione nei mesi di febbraio, marzo e aprile. Nella Piana lucchese si riscontrano diminuzioni generalizzate degli ossidi di azoto in tutti i mesi, con una riduzione più accentuata nei mesi primaverili (in particolare ad aprile per la stazione di Lucca-S.Concordio). Per il PM10 invece si osserva un aumento a gennaio e variazioni poco significative per gli altri mesi.

Nell’agglomerato di Firenze tutte le stazioni hanno un andamento delle medie mensili di NO2 in diminuzione a marzo e aprile mentre a gennaio e febbraio le variazioni rispetto al triennio sono contenute entro il 15%. Per il PM10 le variazioni percentuali sono di segno positivo a gennaio e contenute entro il 25% nei mesi successivi. Nel Valdarno aretino e Val di Chiana le medie mensili del 2020 di NO2 mostrano un decremento già a partire da gennaio anche se a marzo e aprile la diminuzione è più importante e superiore al 40%. Per il PM10 si osserva un decremento sempre inferiore al 25%.

A Pistoia e Prato si osservano riduzioni rilevanti solamente per gli ossidi di azoto a marzo e aprile. Il PM10 diminuisce in percentuale inferiore al 25% ritenuto significativo. Nella zona costiera Nord a gennaio gli ossidi di azoto fanno registrare medie mensili in linea con il triennio precedente mentre a febbraio si osserva un incremento nelle stazioni di traffico. Marzo e aprile registrano decrementi tra il 35 e il 48% in tutte le stazioni. Per il PM10 non ci sono decrementi  maggiori del 25%. Nella costiera livornese si ha in generale una coerenza con gli anni precedenti per gennaio e febbraio e un aumento delle concentrazioni di ossidi di azoto per marzo e aprile. Tale aumento in termini assoluti per le stazioni di fondo è poco rilevante. Il PM10 fa registrare contenuti aumenti nei mesi di gennaio e febbraio e poco rilevanti diminuzioni a marzo e aprile.

Lungo la costiera Sud si registra una situazione di sostanziale stabilità nelle stazioni di fondo mentre per le stazioni di traffico si registra una diminuzione importante a marzo e ancor maggiore ad aprile (-43 e -63% rispettivamente). Per il PM10 si osservano medie mensili stabili rispetto al triennio precedente a eccezione della stazione di traffico Grosseto-Sonnino che mostra riduzioni rilevanti a marzo (-24%) e soprattutto ad aprile (-32%). Nella zona collinare e montana le stazioni di Lucca-Fornoli, Siena-Bracci e Siena-Poggibonsi mostrano diminuzioni a marzo e, in misura minore, limitatamente alla stazione di Siena-Bracci anche ad aprile, mentre per le stazioni di fondo non si registra una situazione di stabilità rispetto agli anni precedenti. Per il PM10 non si registrano variazioni significative rispetto al triennio 2017-2019 nemmeno per l’unica stazione della zona che si trova in un’area di superamento per il PM10 (Lucca-Fornoli).

In generale si osserva che gli effetti relativi alle disposizioni per l’emergenza Covid-19 si diversificano per inquinante e tipo di sito. Per gli ossidi di azoto è maggiormente apprezzabile una riduzione che può essere attribuita a fattori diversi da quelli stagionali; per il PM10 si osservano variazioni in generale meno rilevanti e non sempre chiaramente riconducibili alla contingente situazione del 2020. Il PM2,5 non mostra variazioni per nessuna delle zone esaminate, mentre per tutte le zone le variazioni di PM10 e NO2 più rilevanti si riscontrano nei siti di traffico.

Fonte: Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA)

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