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Scoperta a Pisa la proteina che permette alle piante di sopravvivere alle alluvioni

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Si chiama Tor e si attiva nei momenti critici per mobilitare le energie della pianta. Il meccanismo individuato dai ricercatori della Sant’Anna e del CNR di Pisa. 

 

Redazione
12 gennaio 2023

PISA – Le piante sopravvivono alle alluvioni grazie a una proteina, una vera e propria sentinella che si attiva nei momenti critici e ne mobilita tutte le energie. Si tratta della proteina TOR, un sensore dell’energia presente sia nelle piante che negli animali che si attiva solo la pianta ha un’adeguata riserva di energia.

La scoperta si deve ai ricercatori del PlantLab della Scuola Superiore Sant’Anna e del CNR di Pisa che per la prima volta hanno individuato il collegamento esistente tra la disponibilità di energia nella pianta e la sua capacità di rispondere in maniera efficace a uno stress ambientale. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista dell’Accademia nazionale americana delle Scienze (Pnas).

Nello specifico i ricercatori di Pisa hanno dimostrato che quando una pianta viene sommersa per eccesso di pioggia la risposta adattativa, e quindi la sopravvivenza della pianta stessa, è condizionata dalla presenza di un livello di energia interna alla pianta sufficiente a mantenere attiva la proteina TOR che attiva il sensore dell’ossigeno. Questo a sua volta, constatato il basso livello di aria nella pianta sommersa, la induce ad adattarsi: modifica il metabolismo energetico e lo sviluppo di radici e tessuti conduttori dell’aria per consentire alla pianta di sopravvivere sino al momento in cui l’acqua si ritira e la pianta riprende la vita normale.

La scoperta potrebbe aprire la strada allo sviluppo di varietà in grado di resistere ad alluvioni e bombe d’acqua, fenomeni sempre più frequenti a causa del cambiamento climatico.
Questi risultati – commentano il docente di Fisiologia Vegetale della Scuola Superiore Sant’Anna Pierdomenico Perata e la ricercatrice dell’Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria del CNR Elena Loreti, coordinatori dello studio – sono il frutto di molti anni di lavoro, anche in collaborazione con altri colleghi europei. Si tratta di risultati che consentono un significativo avanzamento delle nostre conoscenze sull’adattamento delle piante a condizioni di allagamento. I fenomeni alluvionali sono sempre più frequenti nel contesto dei cambiamenti climatici e possono compromettere i raccolti in vaste zone dell’Europa e del mondo. Lo sviluppo di varietà di piante coltivate in grado di resistere agli eventi di piovosità estrema è quindi cruciale per assicurare la sicurezza alimentare all’umanità intera“.

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