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Scorie inceneritore di Livorno, Arpat rassicura: “Nessun rischio per la salute delle persone”

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Campionamento delle scorie in vista delle nuove analisi a cura del gestore (foto Arpat)

“Scorie non utilizzate direttamente nell’ambiente ma avviate a recupero presso aziende specializzate”. Ora nuove analisi a cura del gestore.

 

di Iacopo Ricci
27 giugno 2023

LIVORNO – Le scorie prodotte dall’inceneritore di Livorno non hanno avuto alcun impatto sull’ambiente e sulla salute dei cittadini in quanto vengono smaltite altrove. Arpat, l’Agenzia regionale di Protezione Ambientale, interviene con una nota destinata a rassicurare i cittadini dopo l’allarme suscitato dalla notizia della possibile pericolosità di ceneri e scorie risultanti dall’incenerimento dei rifiuti. Precisa anche di non aver chiesto di fermare l’impianto.

Mercoledì 21 giugno Aamps, la società che gestisce l’impianto, ha avviato lo spegnimento controllato dell’inceneritore in via cautelativaa seguito di una comunicazione inoltrata lo stesso giorno da ARPAT inerente il campionamento delle scorie derivanti da combustione dell’impianto”.
Le analisi effettuate lo scorso febbraio da Arpat sulle scorie prodotte dall’inceneritore avevano portato infatti a classificarle come “rifiuto pericoloso”. Ma questo non comporta alcun rischio per la salute delle persone, sottolinea l’agenzia, perché le scorie non vengono utilizzate direttamente nell’ambiente.

Dal processo di termovalorizzazione – spiega l’Arpat – si generano due tipologie di rifiuti, ossia le ceneri leggere dalla sezione di depurazione dei fumi di combustione e le scorie (ceneri pesanti) dalle griglie del forno di incenerimento. Queste ultime rappresentano oltre il 20% dei rifiuti inceneriti e nel caso dell’impianto di Livorno vengono avviate a recupero presso aziende specializzate, che le utilizzano inglobate in materiali cementizi. Sicuramente questo tipo di impiego non può ingenerare problemi alla salute della popolazione, in quanto le scorie non vengono utilizzate direttamente nell’ambiente, grazie al processo produttivo utilizzato”.

L’agenzia ci tiene poi a precisare di non aver richiesto la fermata dell’impiantopoiché non sono stati riscontrati superamenti emissivi né impatti diretti sull’ambiente né impatti sui comparti ambientali potenzialmente interessanti per la salute pubblica”.
Ora si faranno nuove analisi volute dal gestore. Ieri ARPAT ha presenziato al campionamento sulle scorie a cura di Aamps e seguirà le successive attività analitiche “per garantire i necessari approfondimenti sulle caratteristiche dei materiali”.

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