Oltre la siepe - di Sandro Angiolini

Sull’auto si gioca una partita cruciale per ridurre le emissioni. Ma ce ne rendiamo conto?

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Il Consiglio Ue vara un nuovo rinvio sull’entrata in vigore dell’Euro 7. Intanto persistono resistenze e pregiudizi contro le auto elettriche.

 

di Sandro Angiolini
2 ottobre 2023

Nella settimana che si conclude una buona parte delle notizie a carattere ambientale in Europa e nel mondo ha riguardato l’auto; vediamo perché.
In Europa è stato trovato, dopo oltre due anni di difficili trattative, un compromesso sul nuovo standard Euro 7, che regolerà per la prima volta contemporaneamente automobili, furgoni e veicoli pesanti (e forse ci potevano pensare anche prima…). In pratica è stato deciso di rinviare l’inizio della sua entrata in vigore di 6 mesi, a partire dal luglio 2025, e di consentire ai furgoni e mezzi pesanti alimentati con combustibili tradizionali di fare una transizione più “morbida” verso tale standard.

Inoltre il testo varato dal Consiglio UE rafforza l’allineamento dei limiti relativi alle emissioni di particelle dei freni e al tasso di abrasione dei pneumatici con gli standard internazionali e soprattutto tiene conto dell’obiettivo di zero emissioni di Co2 per il 2030 recentemente proposto per gli autobus urbani.

Tutto bene quindi? Mica tanto, perché ricordo che il trasporto su strada rappresenta la principale fonte di inquinamento dell’aria in Europa e una delle principali cause delle emissioni responsabili dell’effetto serra (leggi cambiamento climatico). Ritarda oggi che ritarda domani, intanto i problemi per l’ambiente si aggravano.

Negli USA invece da un paio di settimane tiene banco uno sciopero del principale sindacato dei lavoratori del settore auto per ottenere un miglioramento dei loro salari. Già la notizia di uno sciopero in quel Paese è evento raro, se poi arriva a interessare tutte le principali case produttrici di auto è da seguire con attenzione. Tanto con attenzione che per la prima volta un presidente in carica (Joe Biden) è andato a parlare pochi giorni fa davanti a uno stabilimento in Michigan. Dicendo ciò che pensano in molti (me compreso): non è vero che la transizione verso le auto elettriche provocherà la crisi del settore (come afferma Trump), ma anzi favorirà la creazione di posti di lavoro. Faccio notare che anche quando si passò dalle carrozze alle prime auto i titoli dei giornali dell’epoca erano preoccupatissimi…

E infine torniamo in Europa, per l’esattezza in Francia, per una notizia che non mi sorprende particolarmente: a Parigi e Lione stanno per introdurre, a partire dal 2024, un costo differenziato dei parcheggi in funzione delle dimensioni delle auto. Sulla base di un principio logico: se occupi più spazio pubblico è giusto che paghi di più, e con questo sistema si possono finanziare strutture migliori e più curate. Speriamo anche che sopra alle rispettive coperture (quando presenti) ci installino dei pannelli solari.

 

Sandro Angiolini_piccolaOLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.

Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.

È di recente uscito il suo libro “Comunicare meglio-istruzioni per l’uso”, un manuale divulgativo sulle tecniche di comunicazione rivolto ai non addetti ai lavori.
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