Ecosistema

Taglio delle pinete, gli ambientalisti: alberi sani, i parassiti sono pretesto

Pinete grossetane
Il GUFI: “Dopo gli ingiustificati allarmi sugli incendi adesso si riprova a tagliare la maggior parte degli alberi delle Pinete Grossetane sostenendo che i pini siano tutti malati”.

 

GROSSETO – Si vuole tagliare gran parte degli alberi delle pinete grossetane – perfettamente sani – con il pretesto che sono incubatori di parassiti. Il GUFI (Gruppo Unitario per le Foreste Italiane), Onlus composta da cittadini e associazioni, torna nuovamente all’attacco del Piano Antincendi Boschivi (AIB) varato dalla Regione Toscana.

“Dopo il varo del Piano AIB – scrive il Gruppo in una nota – che prevede il taglio dell’80% degli alberi e la distruzione del sottobosco in chiave antincendio – suscitando le accese proteste di diverse associazioni tra cui il GUFI, WWF e Italia Nostra, e una petizione contro i tagli che ha già raccolto 3.000 firme, ora si propone la devastazione delle Pinete, stavolta motivando la strage di alberi con la presenza di parassiti”.
Il GUFI rileva nuovamente un ingiustificato allarmismo, come già accaduto per la questione del rischio incendio, “continuamente paventato dalla Regione ma categoricamente smentito dai dati sull’andamento degli incendi nelle Pinete, che è in linea con il resto d’Italia”.

Il Gruppo ricorda, a questo proposito, la relazione progettuale del 2014 sulla Pineta delle Pignacce che ne definiva gli alberi “senza speranza” a causa della presenza del Tomicus e del Matsococcus. “Eppure – prosegue la nota – a distanza di 5 anni, i pini non tagliati rimangono vivi e in salute. Le pinete sono costituite, oltre che da pini marittimi, anche da pini domestici, immuni al parassita Matsococcus. Adesso si prevede anche il taglio di questi alberi, perfettamente sani, accusati di essere incubatori di parassiti che possono attaccare le altre specie”.

Dietro i frequenti e pesanti interventi di manutenzione, fatti passare come indispensabili presso l’opinione pubblica, ci sarebbe secondo il GUFI anche il business delle biomasse, in parole povere la vendita del legname tagliato con il pretesto delle malattie e della difesa antincendio.

“Le biomasse forestali sono una forma di energia altamente inquinante – conclude la nota – e non è tollerabile che il patrimonio boschivo delle aree protette venga devastato per essere bruciato in queste centrali. La Regione Toscana, che pochi giorni fa si è impegnata a dichiarare l’emergenza climatica, faccia seguire alle parole i fatti e riveda le sue politiche ambientali, attualmente votate al taglio diffuso, persino nelle aree protette come nel caso delle Pinete Grossetane. Gli esperti di fama nazionale e internazionale del GUFI si mettono gratuitamente a disposizione delle istituzioni, qualora queste decidessero davvero di proteggere il territorio affidato loro dai cittadini”.

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