Ecosistema

Un falco pescatore si è stabilito sul lago di Massaciuccoli, non accadeva da decenni

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Il rapace ripreso dalle telecamere mentre torna al nido con una preda.

La speranza di una nidificazione che non si vede da molti anni e il progetto che sta riportando quest’uccello raro e minacciato in Italia.

 

di Gabriella Congedo
18 ottobre 2022

MASSACIUCCOLI (Lu) – Il falco pescatore torna sul lago di Massaciuccoli. Da alcune settimane sui nidi artificiali con telecamere allestiti nei pressi dell’Oasi Lipu è stata rilevata la presenza di un maschio in età riproduttiva, ripreso mentre si nutre. Un fatto che fa ben sperare in una nidificazione, fanno sapere dall’Ente Parco, perché presidiare il nido è il primo passo, seguito dalla ricerca di una compagna.

Durante le migrazioni non è raro che alcuni esemplari di questo bellissimo rapace passino nel Parco ma è molto difficile che si soffermino e ancora più rara la nidificazione, che infatti in queste zone non avviene da decenni. «Si tratta di una specie rara, indicatrice di salute dell’ecosistema perché sta in cima alla catena alimentare – spiega il presidente del Parco Lorenzo Bani la presenza di questo esemplare fa ben sperare».

Se oggi questi uccelli sono tornati a nidificare in Italia è perché qualcuno si è dato da fare. Il falco pescatore infatti era estinto come nidificante dal 1969. In Toscana l’ultima nidificazione documentata è ancora più indietro nel tempo: 1929, isola di Montecristo. Solo grazie al Progetto Falco Pescatore iniziato dal presidente di Federparchi Giampiero Sammuri nel 2006, quando era presidente del Parco regionale della Maremma, ha nuovamente iniziato a nidificare. Oggi il progetto coinvolge il Parco Regionale della Maremma, il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, il Parco Regionale Porto Conte in Sardegna, il Parco Nazionale dell’Asinara e il Parco Regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli.
Ma l’idea di ricostituire una popolazione nidificante di falco pescatore nel Parco della Maremma, sviluppata in collaborazione con il Parco regionale della Corsica, risale al 2002. Vent’anni di lavoro.

Le strategie di ripopolamento hanno funzionato perché proprio nel Parco della Maremma, vicino alla foce dell’Ombrone, nel 2011 si è avuta la prima nidificazione su suolo italiano dopo 42 anni. Poi, con l’aiuto dei nidi artificiali allestiti sia dal WWF che dai tecnici del Parco regionale della Corsica, sono arrivate altre coppie che hanno deciso di fermarsi.

Oggi delle 8 coppie nidificanti in Italia 7 sono in Toscana: una al Parco della Maremma, due alla riserva regionale della Diaccia Botrona (Castiglione della Pescaia), una nell’oasi WWF di Orbetello, una in quella di Orti Bottagone (Piombino), una nell’isola di Capraia e la new entry di quest’anno nella Riserva naturale Duna Feniglia.
Ci sono voluti anni di lavoro per far tornare il Falco pescatore in Italia ma ne è valsa la pena.

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