Ecosistema

All’isola d’Elba le ruspe sono più attive che mai nonostante la pandemia

Galenzana-Capo Poro, allargamento di un sentiero pedonale in area protetta (foto Legambiente Arcipelago Toscano)
Galenzana-Capo Poro, allargamento di un sentiero pedonale in area protetta (foto Legambiente Arcipelago Toscano)
Legambiente: “In questo periodo di blocco forzato a casa i cittadini ci segnalano un po’ in tutta l’isola betoniere al lavoro anche in area protetta, tagli indiscriminati di alberi e altri abusi”.

 

ISOLA D’ELBA (Li)Nonostante il blocco quasi totale dovuto all’emergenza sanitaria all’Isola d’Elba l’attività delle ruspe non conosce pause. Il caso più clamoroso, l’ampliamento con mezzi pesanti di un sentiero pedonale nell’area di Galenzana – Capo Poro, nel Comune di Campo dell’Elba. Così denuncia Legambiente Arcipelago Toscano nel seguente comunicato, dopo le segnalazioni fatte dai cittadini di questo e altri abusi un po’ in tutta l’isola.

“Da diversi giorni Legambiente Arcipelago Toscano continua a ricevere da Marina di Campo, il capoluogo del Comune di Campo nell’Elba, segnalazioni di lavori con mezzi pesanti nell’area di Galenzana – Capo Poro, in particolare sulla costruzione di una strada tra la località costiera e il faro, attuata ampliando con mezzi pesanti un preesistente sentiero pedonale. Il tutto all’interno del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e in Zona di Protezione speciale (ZPS) e Zona speciale di conservazione (Zsc) Monte Capanne promontorio dell’Elba.

Inoltre al Cigno Verde isolano sono state segnalate da cittadini campesi anche altre possibili attività di tipo edilizio che interesserebbero manufatti presenti nell’area, oltre all’accensione di fuochi all’aperto in periodo proibito. Attività che sono visibili anche da distanza, visto che per i comuni cittadini non è possibile accedere all’area a causa dell’emergenza Covid-19 in corso.

Legambiente nei giorni scorsi ha provveduto a informare il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano – che dovrebbe aver interessato i Carabinieri Forestali – con l’invio di foto e filmati che dimostrano l’apertura di una strada carrabile che ha comportato un esteso intervento di spostamento di terra, con ricadute sulla flora protetta e un notevole disturbo della fauna, il tutto in un’area Parco e tutelata dalle Direttive europee Habitat e Uccelli.

Ma le segnalazioni e le richieste di intervento continuano e l’associazione ambientalista ha deciso di interpellare anche il sindaco di Campo nell’Elba Davide Montauti per chiedere se i lavori realizzati e in corso di realizzazione siano stati autorizzati dalla sua amministrazione e se siano conformi agli strumenti urbanistici del Comune di Campo nell’Elba e ai vincoli ambientali e paesaggistici ricadenti sull’area; se abbiano ottenuto il necessario nulla-osta del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano per quanto riguarda il territorio protetto dall’Ente Parco; se sia stata presentata e approvata la necessaria valutazione di incidenza per le aree comprese in ZPS e ZSC; se la Polizia municipale del Comune di Campo nell’Elba abbia effettuato recenti sopralluoghi nell’area di Galenzana – Capo Poro e quali siano le eventuali determinazioni che hanno preso in merito a quanto realizzato e in corso di realizzazione; cosa intenda fare il Comune di Campo nell’Elba per ripristinare la viabilità pubblica chiusa dai privati e per impedire eventuali abusi sulla sentieristica esistente e di altro tipo.

Se Galenzana, data anche la sua storia fatta di battaglie ambientaliste per tutelarla e di continue denunce, multe e sequestri giudiziari, è nuovamente il caso più clamoroso, in questo periodo di blocco forzato a casa e mentre le Forze dell’ordine sono impegnate nelle operazioni di sorveglianza per la crisi Covid-19, un po’ in tutta l’Elba a Legambiente vengono segnalate betoniere al lavoro, anche sulla fascia costiera e altri possibili abusi, come tagli indiscriminati di alberi di alto fusto in aree pubbliche e private in periodo proibito per la nidificazione primaverile.

Insomma, mentre la stragrande maggioranza della popolazione si comporta civilmente e responsabilmente per dare una risposta collettiva a una crisi pandemica che è anche una crisi sociale ed economica, altri si comportano come sempre irresponsabilmente ed egoisticamente per trarre da questa crisi epocale dei meschini vantaggi personali, ai danni dell’ambiente e quindi della salute di tutti e nel nome di un’economia di rapina fatta di rendita, ormai superata, vecchia e insostenibile.
L’Elba e l’Arcipelago Toscano usciranno da questa crisi epocale solo con un’economia turistica nuova e diversa che dovremo costruire appena l’emergenza sarà passata. Un’economia resiliente, dove le ruspe non sfregino boschi e coste e dove tutela del territorio, del paesaggio e delle risorse ambientali siano davvero la base della nostra ricchezza condivisa” .

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