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Arpat, approvata la riforma: più autonomia e nuove assunzioni

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Il Consiglio regionale l’ha votata a maggioranza, il testo originario riformulato in commissione. Via allo sblocco del turn over: in arrivo 65 dipendenti nel triennio 2019-2021.

 

La nuova Arpat avrà più autonomia organizzativa e gestionale e potrà contare anche su un rafforzamento della pianta organica nel triennio 2019-2021. La riforma dell’Agenzia toscana per la Protezione Ambientale è legge dopo il voto espresso ieri dal Consiglio regionale (19 favorevoli, 11 astenuti, nessun voto contrario).

Il testo approvato non è quello originario proposto dalla Giunta ma è stato rivisitato soprattutto sotto il profilo delle funzioni, delle finalità e della natura. In particolare sono state applicate le modifiche presentate dal presidente della commissione Ambiente, Stefano Baccelli (Pd), per trovare quel “giusto equilibrio chiesto in fase di consultazione da sindacati, personale e dirigenti della stessa Agenzia”.

La nuova Arpat non sarà, come previsto nell’originaria proposta dalla giunta, un ente ‘meramente strumentale della Regione’ – ha dichiarato Baccelli – ma avrà personalità giuridica di diritto pubblico, autonomia tecnico-scientifica, organizzativa, amministrativa e sarà comunque funzionale e di supporto strategico alle molteplici attività in tema ambientale della Regione”.

Altra novità è il via libera all’aumento del personale dell’agenzia, diminuito del 17% dal 2010 al 2018 (da 771 a 637 dipendenti). Il combinato disposto tra questa legge e le nuove norme nazionali, in particolare sui livelli essenziali delle prestazioni tecniche ambientali (Lepta), permetterà lo sblocco del turnover e quindi, ha assicurato Baccelli in aula, l’assunzione di circa 65 persone a tempo indeterminato nel prossimo triennio.

Il testo votato ieri riassume in gran parte anche la filosofia del disegno di legge presentato dal gruppo Sì Toscana a Sinistra guidato da Tommaso Fattori, decaduto vista l’approvazione del testo della maggioranza, al quale era collegato anche un ordine del giorno firmato dal capogruppo Pd Leonardo Marras e dalla consigliera Elisabetta Meucci, oggi passata a Italia Viva. L’atto impegna la Giunta ad “attivarsi presso il Governo perché sia data piena attuazione alla legge 132/2016 ”in particolare per “l’istituzione del sistema nazionale a rete e la disciplina dell’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale”.

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