Ecosistema

Dall’Austria un nuovo stormo di ibis eremita all’Oasi Wwf di Orbetello

Gli Ibis Eremita e le "mamme adottive" che li hanno accompagnati durante la migrazione. 
(Foto da Oasi Wwf Orbetello).
Gli Ibis Eremita e le "mamme adottive" che li hanno accompagnati durante la migrazione. (Foto da Oasi Wwf Orbetello).
Da diversi anni gli uccelli attraversano mezza Italia per sostare nell’area maremmana. Un progetto per creare una piccola colonia riproduttiva della specie, a grave rischio di estinzione.

 

ORBETELLO (Gr) – Un nuovo stormo di ibis eremita ha raggiunto l’Oasi WWF di Orbetello. Partiti in 31 esemplari il giorno di Ferragosto dal lago di Costanza in Germania e accompagnati da due “mamme adottive” a bordo di ultraleggeri a motore per indicare loro la direzione, sono giunti a destinazione in 29. Gli altri due, durante una delle soste, hanno subito un attacco da parte di una volpe mentre riposavano in voliera.

Sono ormai diversi anni che giovani di ibis dall’Austria attraversano mezza Italia per sostare nell’area maremmana, l’unica individuata come adatta allo svernamento.
Il progetto, promosso dall’associazione austriaca Waldrappen, ha l’obiettivo di creare una piccola colonia riproduttiva della specie, a grave rischio di estinzione. L’ibis eremita è, infatti, una specie estinta in Europa allo stato selvatico da oltre 400 anni. Le colonie riproduttive di questo affascinante uccello si trovano a Burghausen/Baviera, Kuchl/Salisburgo e Überlingen/Baden- Württemberg, e hanno in comune un’unica area dove trascorrere i mesi freddi, localizzata proprio nell’Oasi gestita dal WWF. Secondo i promotori del progetto, entro il 2019 dovrà essere raggiunta una popolazione di almeno 120 uccelli, corrispondente al minimo vitale necessario alla riuscita dell’operazione.

L’arrivo degli ibis si aggiunge ai tanti successi di conservazione che hanno contraddistinto l’Oasi di Orbetello nel 2018. In particolare la straordinaria nidificazione del falco pescatore, avvenuta per la prima volta nell’oasi, dopo qualche anno di tentativi e il successo della colonia nidificante di sterne (ben 79 coppie) sugli isolotti artificiali appositamente costruiti per favorire la riproduzione di questi uccelli. Risultati eccezionali che premiano la programmazione e la gestione del Wwf che dagli anni ‘70 è impegnato nella tutela e nella riqualificazione dell’area lagunare.
Tra riserva nazionale e riserva regionale l’Oasi protegge circa 1500 ettari tra zone umide, boschi idrofili, macchia mediterranea e dune e grazie alla sua posizione lungo le rotte migratorie registra la concentrazione di migliaia di uccelli di oltre 300 specie diverse, soprattutto nel periodo invernale.

Fonte: Wwf Toscana

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