Inquinamento

Dall’olivo all’oleandro, individuate le piante anti-inquinamento per la Piana di Lucca

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Il progetto di ricerca Veg-PM10 ha selezionato gli alberi e le piante più adatti al microclima della Piana in grado di contrastare le polveri sottili.

 

di Iacopo Ricci
13 dicembre 2022

LUCCA – Alloro, Olivo, Oleandro, Magnolia e Lauroceraso sono le piante più adatte a combattere l’inquinamento atmosferico nell’aria dei territori di Lucca, Capannori, Porcari e Altopascio. E’ quanto emerge dalla ricerca del progetto “Veg – Pm10Azioni multidisciplinari e integrate per il monitoraggio e la riduzione del particolato atmosferico nella piana lucchese”, le cui conclusioni sono state presentate alcuni giorni fa.

La Piana di Lucca soffre da tempo per l’alto livello di polveri sottili e si vede confermare ogni anno – sia dal rapporto Mal’aria di Legambiente che dalla mappa sulla qualità dell’aria in Toscana di Arpat – la maglia nera nella classifica regionale del PM10. Un primato poco invidiabile al quale si è pensato di porre rimedio con un approccio innovativo che fa leva sul potere purificatore e anti inquinamento delle piante.

Lo scopo principale del progetto Veg – Pm10 è stato dunque individuare gli alberi e le piante più adatti al microclima della Piana e che fossero in grado di garantire un’azione efficace per il contrasto alle polveri sottili e agli altri inquinanti.
Altro obiettivo quello di comprendere cause e incidenze della presenza del particolato nell’aria che si respira in questi Comuni e per quest’ultimo aspetto i dati ambientali rilevati sono stati messi in relazione con quelli sanitari dal dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia dell’Università di Firenze.

Il coordinamento scientifico del progetto è composto da: Università di Firenze (capofila), dipartimenti di biologia e di scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali, CNR-Consiglio nazionale delle ricerche di Firenze e ARPAT. Lo ha finanziato con 180 mila euro la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

Il CNR ha fornito sedici centraline di tipo low-cost, quattro per ognuno dei Comuni, che hanno monitorato i dati relativi a polveri sottili PM10 e PM2.5, ozono, biossido di azoto, monossido di carbonio, CO2, sull’area oggetto della ricerca. Alcune sono state affiancate alle centrali fisse gestite da ARPAT

Assodato il ruolo delle piante per migliorare la qualità dell’aria, era importante studiare e selezionare quelle più indicate per la Piana di Lucca. “Le specie più idonee a contrastare la diffusione del particolato da PM10 – si legge nelle conclusioni della ricerca – sono risultate l’Alloro (Laurus nobilis), l’Olivo (Olea europaea), l’Oleandro (Nerium oleander), la Magnolia (Magnolia grandiflora), il Lauroceraso (Prunus laurocerasus)”.

Un progetto costruito su misura del territorio, considerato che circa il 90% degli abitanti delle principali città è esposto a concentrazioni di inquinanti superiori ai limiti previsti dalla normativa sulla qualità dell’aria e ritenuti dannosi per la salute.
Le linee guida dello studio sono disponibili sul sito Lucca Green Project . 

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