Rifiuti e riciclo

Distributori gratuiti di assorbenti compostabili per le studentesse dell’Università di Pisa

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L’iniziativa parte in via sperimentale in tre poli didattici insieme a una campagna per superare il tabù delle mestruazioni in un’ottica di sostenibilità.

 

Redazione
23 marzo 2024

PISA – Distributori gratuiti di assorbenti compostabili a disposizione delle studentesse. Sono quelli installati in tre poli dell’Università di Pisa grazie all’iniziativa promossa dalla Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo (CoSA) in collaborazione con il Comitato Unico di Garanzia. Le strutture coinvolte in questa fase sperimentale sono il polo Piagge, il polo San Rossore 1938 e il polo Fibonacci.

Gli assorbenti che saranno a disposizione in Ateneo sono 100% di cotone organico, senza profumi, compostabili, non contengono plastica o microplastiche, sono senza cloro e ipoallergenici. I distributori saranno messi negli antibagni e sono gratuiti.

Iniziative come questa potrebbero sembrare poca cosa a paragone dei problemi ambientali che abbiamo di fronte ma non è così se si considera che assorbenti igienici femminili, pannolini e pannoloni possono arrivare a costituire circa la metà dei rifiuti indifferenziati che vanno in discarica o negli inceneritori. Si parla dunque di numeri enormi.

L’iniziativa dell’Università di Pisa è accompagnata da una campagna per superare lo stigma e il tabù delle mestruazioni in un’ottica di sostenibilità. “L’accesso ai prodotti mestruali negli spazi universitari è una questione di riconoscimento di un aspetto fisiologico – sottolinea la professoressa Renata Pepicelli, delegata del rettore per le attività in Gender Studies and Equal Opportunities – che può riguardare tutti gli aspetti della vita. È necessario normalizzare questa dimensione della vita delle donne cominciando a chiamare le cose con il loro nome, quindi mestruazioni non “le mie cose” o “il marchese” o quel “periodo del mese” e facendo sentire le donne a loro agio nei luoghi di studio e di lavoro“.

L’aspetto ambientale è sottolineato da Danila Scalzo e Margherita Capitani, rappresentanti della Comunità studentesca della Commissione di sostenibilità. “Crediamo molto in questa iniziativa dell’Ateneo – hanno detto le due studentesse – i prodotti mestruali monouso adesivi sono mediamente composti per il 90% di plastica, l’utilizzo di un assorbente convenzionale equivale a immettere nell’ambiente circa due grammi di plastica non biodegradabile, quanto 4 sacchetti della spesa”.

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