Attualità Rifiuti e riciclo

Economia circolare, patto da 80 milioni fra Regione e distretto del cuoio

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Accordo per ridurre lo smaltimento in discarica di fanghi di depurazione e scarti della lavorazione conciaria per ricavare concime organico e conglomerati per l’edilizia.

 

E’ stato siglato oggi un patto sull’economia circolare, da 80 milioni di euro, tra Regione Toscana, Associazione Conciatori e Rea impianti che attrezzerà il distretto di Santa Croce di tutti gli impianti necessari al recupero sicuro dei rifiuti, ovvero l’ammodernamento del depuratore, un impianto di trattamento fanghi e uno di trattamento dei sottoprodotti.
Si tratta di investimenti che dovrebbero ridurre, fino ad eliminare, lo smaltimento in discarica di fanghi di depurazione e di scarti della lavorazione conciaria per ricavare concime organico di alta qualità e conglomerati bituminosi e cementizi, dando piena attuazione all’economia circolare.

Oggi vanno in discarica 50 mila tonnellate di scarti di lavorazione (prodotti da conciatori e pellettieri) alle quali si aggiungono altre 20/30mila tonnellate di scarti di pelli prodotte altrove nel territorio regionale; e ancora 20 mila tonnellate di carniccio e rasature usate per produrre concimi. A questi rifiuti si aggiungono 70 mila tonnellate di fanghi.

“Quello che firmiamo oggi è il primo patto per l’economia circolare ma sono in dirittura d’arrivo anche patti sulla carta e sul tessile – ha commentato il presidente Enrico Rossi – L’obiettivo è condividere con il mondo delle imprese la “chiusura dei cicli produttivi” sia riducendo la produzione di rifiuti, sia individuando un’impiantistica adeguata in grado di sostituire il ricorso alle discariche”.

L’accordo vuol favorire gli investimenti finalizzati a ridurre la quantità di rifiuti prodotti dalle imprese conciarie. Vuole anche valorizzarli attraverso il riciclo, il recupero e il riuso. Al tempo stesso si cercherà di assicurare lo smaltimento dei rifiuti non recuperabili presso la discarica di Scapigliato (Cecina) di Rea Impianti per tutta la durata della fase transitoria (tre anni), fino all’entrata in funzione dei nuovi impianti di economia circolare.

Fonte: Regione Toscana

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