Oltre la siepe - di Sandro Angiolini

Fautori del nucleare: alle volte ritornano (ma con poche speranze)

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Costi esorbitanti, tempi lunghissimi, problemi tecnici ancora irrisolti (vedi gestione delle scorie) rendono quest’ipotesi fuori della realtà. 

 

di Sandro Angiolini
6 agosto 2023

Mentre il pianeta soffre punte di calore estreme in gran parte dovute al cambiamento climatico, in alcuni Paesi si riaffaccia l’idea di risolvere il problema con una tecnologia molto discutibile: il nucleare.

In questa settimana sono usciti due articoli che trattano di questo tema: uno su “The Economist” (maggiormente incentrato sugli investimenti che Biden sta finanziando attualmente negli USA, con dubbie probabilità di successo),  l’altro su una rivista specializzata italiana ((www.qualenergia.it/articoli/rinascita-nucleare-ideologia-soldi-facili/). La conclusione di entrambi è la stessa: le speranze di trovare nell’energia nucleare la soluzione dei problemi che ci attanagliano è assai remota. Per diverse ragioni, che provo qui sotto a sintetizzare:

gli alti costi: produrre centrali nucleari efficienti e sicure si è rivelato finora un pessimo affare, in tutto il mondo. Cito i dati della fonte italiana: un reattore EPR di progettazione francese in Finlandia doveva costare 3 miliardi (Mld) di euro e aprire nel 2009; ha invece iniziato a produrre elettricità solo nel 2023, con un costo finale di 11 Mld di euro.
Stessa storia in Francia, dove l’EPR di Flamanville avrebbe dovuto entrare in funzione nel 2012 al costo di 3,5 Mld di euro, mentre è ancora in costruzione, con i costi lievitati a 12,4 Mld di euro. L’AP-1000 della statunitense Westinghouse ha avuto problemi anche peggiori. Le due unità in costruzione nella Carolina del Sud sono state abbandonate nel 2017, dopo un investimento di 9 Mld di dollari.
I due reattori in Georgia dovevano essere avviati nel 2016/2017 a un costo di 14 Mld di dollari. Un’unità è stata avviata invece nell’aprile del 2023, mentre la seconda dovrebbe essere allacciata entro quest’anno, a un costo totale di oltre 30 Mld di dollari. Numeri che fanno paura e che sono in costante aumento a causa dell’inflazione;

i problemi tecnici e di approvvigionamento ancora irrisolti: nonostante le tante promesse e speranze rimangono numerosi i problemi tecnici ancora in ballo per quanto riguarda questo tipo di centrali, anche le più “innovative”. Anche qui cito l’articolo italiano: una recente analisi dell’Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti ha rilevato che i reattori avanzati non risolvono il problema delle scorie nucleari e che possono anzi aggravarlo, secondo Macfarlane. “Alcuni progetti di reattori produrranno un volume di scorie ad alta attività significativamente superiore a quello degli attuali reattori ad acqua leggera, mentre altri progetti produrranno scorie che richiedono un trattamento chimico prima dello smaltimento. Questi problemi sono relativamente poco esaminati e andranno ad aumentare il prezzo finale della nuova tecnologia”.

Inoltre la maggior parte dei progetti non ad acqua leggera richiede combustibile ad alto arricchimento di uranio (HALEU), cioè arricchito tra il 10 e il 19,99% nell’isotopo uranio-235, appena sotto al livello del cosiddetto “uranio altamente arricchito”, adatto per le bombe nucleari. Attualmente, però, le uniche aziende al mondo in grado di produrre HALEU sono in Russia; questo pone un chiaro problema geopolitico.
Conclusione: ma davvero vogliamo insistere nel ritardare la diffusione di energia eolica, solare e del risparmio energetico (nelle case e nelle imprese)? No comment.

 

Sandro Angiolini_piccolaOLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.

Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.

È di recente uscito il suo libro “Comunicare meglio-istruzioni per l’uso”, un manuale divulgativo sulle tecniche di comunicazione rivolto ai non addetti ai lavori.
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