Urbanistica

Firenze, per gli attivisti l’abbattimento dei pini in viale Redi è sbagliato

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Dopo diverse dimostrazioni di protesta il Comune ha dato ordine di abbattere 17 pini nella notte tra il 3 e il 4 giugno. Non si placano le polemiche.

 

Redazione
10 giugno 2023

FIRENZE – Tra la fine di aprile e l’inizio di maggio alcuni rappresentanti di Italia Nostra Firenze e di vari comitati avevano presidiato per quattro notti il tratto di viale Redi per evitare l’abbattimento di 17 pini ordinato dal Comune. Il loro taglio è arrivato comunque poco dopo la mezzanotte tra sabato 3 e domenica 4 giugno.

Il Comune non aveva dato preavviso e sull’area c’era la pulizia delle strade con gli agenti della Polizia Municipale e della Digos che controllavano la zona per evitare problemi di ordine pubblico. Appena la voce si è sparsa i comitati sono arrivati per protestare, una trentina di persone, ma senza risultati e senza arrecare intralcio all’operazione.

I pini verranno sostituiti da 106 alberi di Ginkgo biloba, grazie un investimento di circa un milione di euro. Secondo il Comune l’intervento era necessario perché le radici dei pini avevano creato problemi al sistema fognario. “Abbiamo risposto alle osservazioni delle associazioni e dei cittadini, ho partecipato a un’assemblea pubblica e parlato con i residenti della zona più volte – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente Andrea Giorgioe a nessuno piace tagliare degli alberi, ma abbiamo più volte spiegato che i motivi dell’intervento sono legati alla sicurezza della strada”.

Per Italia Nostra “si può cogliere a vista la drastica riduzione della proiezione delle chiome al suolo e quindi il grado di ombreggiamento, apprezzabile durante i mesi estivi contro il fenomeno delle isole di calore in città e purtroppo l’accrescimento del Ginkgo è particolarmente lento”.

Per l’associazione insomma questa pianta non è idonea a sostituire i pini: “Esperienze empiriche dimostrano che l’apparato radicale del Ginkgo provoca il sollevamento del manto stradale,  cosìcché anche i Ginkgo dovranno essere abbattuti, inoltre le sue foglie coriacee durante l’inverno possono formare un tappeto sdrucciolevole soprattutto dopo le piogge”.

Dello stesso avviso gli attivisti di Atto Primo – Salute Ambiente Cultura e del Gruppo Rete Toscana per la difesa del verde pubblico: “Il problema non sono le radici ma la manutenzione dei pozzetti, come ha più volte denunciato Mario Bencivenni di Italia Nostra”. 

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