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Forum di San Miniato: media e ambiente, un rapporto difficile

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L’International Media Award assegnato alla Tv nigeriana TVC News. Denunciare i danni alle risorse naturali equivale ad esporsi  a ritorsioni e minacce.

 

SAN MINIATO (Pi) – “Portare avanti il giornalismo ambientale è ormai difficile in ogni angolo della terra, nonostante la maggiore sensibilità che l’opinione pubblica mondiale sta dimostrando. Tuttavia, il nostro mestiere nei Paesi del Sud del mondo è ai limiti del pionierismo. Denunciare i danni causati alle risorse naturali equivale ad esporsi in prima persona a ritorsioni e minacce. Per questo, anche l’Occidente deve sempre essere al fianco di quegli operatori dei media che nonostante tutto continuano a fare con passione il loro lavoro”. Sono le motivazioni che hanno portato la rete di giornalisti ambientali di Greenaccord Onlus a conferire l’International Media Award alla Tv nigeriana TVC News per il suo approfondimento giornalistico settimanale Green Angle.

“Il nostro mestiere – spiega Ugochi Oluigbo, redattrice dell’emittente nigeriana – è estremamente difficile e pericoloso perché connessi con i crimini contro il nostro patrimonio forestale e ambientale ci sono forti interessi economici, di aziende nazionali e corporations internazionali. Non è infrequente scoprire omicidi di ambientalisti che hanno scavato troppo a fondo. Inoltre dobbiamo anche sfidare il disinteresse dell’opinione pubblica”.

Infine un messaggio a quanti, nel mondo occidentale, condividono e diffondono il motto populista secondo cui gli africani vanno “aiutati in casa loro”. “Volete davvero aiutarci a casa nostra?” si è chiesta la redattrice di Green Angle. “Allora fate pressione sui vostri governi e sulle vostre aziende affinché non vengano a depredare le nostre risorse, alimentando la corruzione. A quel punto, potremo davvero dimostrare di cosa è in grado l’Africa finalmente lasciata libera di determinare il proprio futuro”.

Esiste un divario tra politica, ricerca scientifica e azione concreta che deve essere colmato attraverso un approccio olistico e coordinato tra i responsabili politici, i ricercatori, i giornalisti e le persone che hanno a cuore la salvaguardia del Pianeta”, affermano i giornalisti ambientali.

C’è il serio rischio che la deforestazione dell’Amazzonia, polmone verde del mondo, raggiunga il 40% dell’area totale. Una tragedia globale che porterebbe con sé danni irreparabili per l’intera umanità. L’allarme è stato lanciato dagli scienziati nella giornata conclusiva. La deforestazione provocherà l’aumento dei prezzi dei prodotti agricoli – ha spiegato Fritz Hinterberger, direttore scientifico e presidente dell’Istituto europeo dello Sviluppo Sostenibile – con il risultato di accrescere la povertà nel mondo e per questo “bisogna rivedere i modelli di consumo, promuovere nuovi stili di vita e un’economia circolare dematerializzata”. Per Davide Demichelis, documentarista Rai, “uno degli ostacoli più importanti che si trova di fronte chi vuole parlare di deforestazione sono gli enormi interessi economici e politici sottostanti”.

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