Oltre la siepe - di Sandro Angiolini

In vendita il santuario dei rinoceronti bianchi, a volte istituire una riserva protetta non basta

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Il problema vero è la gestione nel breve e lungo periodo. Intanto dall’Agenzia Europea per l’Ambiente nuovo allarme sullo stato della qualità dell’aria.   

 

di Sandro Angiolini
30 aprile 2023

Mi scuso in anticipo: questa settimana devo necessariamente menzionare non una ma due notizie ambientali che non hanno niente a che fare l’una con l’altra. Cominciamo con quella più urgente (e non è uno scherzo).
Alle 18 del 1° maggio termina infatti l’asta online per acquistare da un ex-magnate sud-africano una riserva di 8.500 ettari con dentro circa 2.000 rinoceronti bianchi (più qualche zebra, una decina di giraffe, ippopotami, etc). La notizia di per sé colpisce, ma quello che ci sta dietro impressiona ancora di più.

Il proprietario, che ha 81 anni, ha dedicato gli ultimi 30 a proteggere e conservare questa specie a rischio di estinzione dedicandovi circa 150 milioni di dollari del suo patrimonio. Ora, sia per l’età che soprattutto per i costi di mantenimento di questa particolarissima proprietà, non ce la fa proprio più e giustamente vorrebbe che qualche altro benefattore sensibile alla protezione degli animali si facesse avanti. Da notare che il rinoceronte bianco era già stato dato per estinto oltre un secolo fa, quando nel 1895 fu scoperto un piccolo nucleo di 100 esemplari in una provincia del Sudafrica.

Questa storia mi è sembrata interessante anche per altri motivi:
– dimostra che l’apporto di capitali privati per la protezione della natura può rappresentare un elemento importante per ottenere risultati concreti su grande scala (ho presente anche un altro caso, promosso da una fondazione olandese e rivolto alla conservazione multifunzionale di paesaggi);
– il fatto che la “fattoria dei rinoceronti” si sarebbe potuta salvare vendendo una parte dei corni dell’animale (che possono essere recisi senza dolore) sul ricco mercato cinese. Ma c’è un divieto mondiale per questo genere di commercio e non mi pronuncio sull’opportunità o meno di revocarlo;
– la storia ci indica anche che non basta istituire una riserva protetta o un parco per determinate specie (animali o vegetali) se non si affrontano bene i vari problemi che la sua gestione comporta, nel breve e nel lungo periodo.

In conclusione: non so se il signor Hume (questo il suo nome) riuscirà a trovare un acquirente per la sua proprietà ma come minimo spero che gli dedichino una strada nella capitale del Paese.

E ora avviciniamoci alla Toscana. È uscito in settimana il report dell’Agenzia Europea per l’Ambiente sullo stato della qualità dell’aria. Non ci siamo: si stima che oltre 1.200 ragazzi sotto i 18 anni muoiano ogni anno a causa dell’inquinamento da varie sostanze – tra cui il micro-particolato, e le zone che se la passano peggio sono quelle urbane del centro-Est Europa e (indovinate un po’) dell’Italia.

Vi ricordo che l’Unione Europea si è posta l’obbiettivo di diminuire del 55% il numero di morti provocate dall’inquinamento atmosferico entro il 2030 (rispetto ai dati registrati nel 2005). E che gli impatti derivanti da tale tipo di inquinamento includono anche l’aggravarsi delle condizioni sanitarie di chi soffre di altre patologie non respiratorie. Quindi la responsabilità di chi oggi pianifica e investe nelle nostre città è ancora maggiore: si suppone che la transizione ecologica serva anche a questo.

 

Sandro Angiolini_piccolaOLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.

Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.
È appena uscito il suo libro “Comunicare meglio-istruzioni per l’uso”, un manuale divulgativo sulle tecniche di comunicazione rivolto ai non addetti ai lavori. Vedi https://www.amazon.it/dp/883221184X?ref_=pe_3052080_397514860