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Inceneritore di Barga, progetto in Regione. L’allarme dei movimenti

foto dalla pagina Facebook del Movimento La Libellula
foto dalla pagina Facebook del Movimento La Libellula
La Libellula: in valle del Serchio criticità sanitarie e cattiva qualità dell’aria. Non ci sono le premesse per realizzare un impianto a Fornaci.

 

FORNACI DI BARGA (Lu) – Ormai ci siamo. Il progetto del pirogassificatore KME, che dovrebbe sorgere nella valle del Serchio per trasformare in energia il pulper di cartiera, è stato presentato alla Regione per la valutazione di fattibilità.
Pubblichiamo qui di seguito, in forma integrale, un documento del movimento La Libellula, che da molto tempo si batte contro l’impianto insieme a buona parte della cittadinanza.

Il progetto del pirogassificatore che KME da tempo prometteva è stato presentato in Regione pochi giorni fa e dunque gli enti preposti hanno ora 180 giorni per effettuare la valutazione di fattibilità. La procedura di valutazione ambientale (Procedimento Unico) dovrà considerare la qualità dell’aria nella zona in cui nascerà il pirogassificatore e gli ipotetici effetti dello stesso, in base ai dati tecnici forniti dal progetto.

Ad oggi la qualità dell’aria a Fornaci è ricavabile sulla carta, in base all’ultima “zonizzazione” predisposta dalla Regione Toscana che posiziona il paese e le aree limitrofe nell’area collinare-montana con, appunto, una buona qualità dell’aria.

Ciò che La Libellula sottolinea è che la qualità dell’aria nella zona non è stata sempre buona. Ricordiamo che fino al 2001, in base ai valori forniti dalla centralina fissa di rilevamento che era stata posizionata in Piazza IV Novembre, Fornaci era stata infatti classificata tra quelle aree della Toscana con la situazione peggiore dell’aria (zona D), e questo imponeva al Comune un monitoraggio in continuo.

Questo improvviso quanto radicale cambiamento (da zona D, con situazione peggiore, all’attuale classificazione come area collinare-montana con buona qualità dell’aria) non è stato la conseguenza di un miglioramento oggettivo della situazione ma è attribuibile al fatto che il Comune di Barga, pur  presente negli allegati tecnici tra i Comuni con situazione peggiore,  incomprensibilmente non è stato riportato come tale nella Delibera di Giunta regionale n.1406 del 21 dicembre 2001. In seguito a ciò il Comune ha perso il diritto alla centralina che avrebbe invece garantito il suddetto monitoraggio in continuo.

Successivamente, nel periodo fra il 2015 e il 2016 è stata poi installata presso le Scuole medie di Fornaci una centralina mobile che ha effettuato quattro campionamenti da 15 giorni ciascuno (con dati elaborati dall’ARPAT) che hanno evidenziato una situazione critica (spesso e volentieri i valori di pm10 superavano di gran lunga la soglia dei valori tollerabili per legge) tanto che la stessa ARPAT, vista la situazione a dir poco problematica, al termine della relazione allegata al monitoraggio consigliava di prolungare i rilievi per un periodo continuativo di almeno 300 giorni.

Ma veniamo ai nostri giorni. Attualmente è in corso una ulteriore campagna di rilevamento ARPAT con centralina mobile che finirà a gennaio, per cui fino ad allora non potremo disporre di dati certi sulla attuale qualità dell’aria.
Disponiamo però, grazie a Dio, di dati sulla mortalità e sui ricoveri in zona Media Valle e ne disponiamo grazie al fatto che la Libellula ha chiesto nel marzo scorso all’Agenzia Regionale di Sanità (ARS) un aggiornamento dei dati sanitari sulla nostra valle (richiesta alla quale hanno aderito alcuni Comuni fra cui quello di Barga). Questi dati sono stati presentati all’Aula Magna dell’ ISI di Barga la sera del 3 ottobre scorso.

Che cosa ci dicono? 
Ci dicono in maniera chiara e senza margini di dubbio che in Media Valle del Serchio si muore di più rispetto alla media regionale e che questo è un trend confermato ormai da anni (vedi lo studio del professor Biggeri del 2010).

Noi della Libellula riteniamo che sarebbe doveroso che gli enti pubblici preposti iniziassero a indagare sulle possibili cause di quest’anomalia sanitaria, effettuando uno studio sulle condizioni ambientali e sulle possibili fonti inquinanti e facendo come minimo reinstallare immediatamente quella centralina fissa che ci è stata tolta per l’incongruenza sopra esposta (centralina che del resto c’è stata promessa la scorsa estate anche da Enrico Rossi).

In presenza di un monitoraggio dell’aria parziale e delle criticità sanitarie appena esposte, ci sembra ovvio che non ci siano minimamente le premesse per realizzare a Fornaci un pirogassificatore, opera altamente impattante dal punto di vista ambientale (con una nuova sorgente emissiva e un incremento consistente della produzione e del traffico veicolare).
Certezze sull’effettiva qualità dell’aria che respiriamo dovrebbero essere imprescindibili per la valutazione di ogni ulteriore azione con ripercussioni sull’ambiente.

Come movimento La Libellula chiediamo dunque una cosa che dovrebbe essere ovvia, e cioė che prima di aver chiarito in maniera inequivocabile qual è la qualità della nostra aria e prima di aver posto rimedio a questo eccesso di mortalità per varie patologie presenti nella nostra valle non si proceda assolutamente ad autorizzare nessuna fonte emissiva ulteriore.

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