Oltre la siepe - di Sandro Angiolini

La strana storia di una portaerei buttata in fondo al mare (e cosa ci può insegnare)

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La vicenda della San Paolo è un’amara lezione su come continuiamo a sprecare importanti risorse che potrebbero essere utilizzate in ben altro modo.

 

di Sandro Angiolini
5 febbraio 2023

In questo blog cerco sempre di individuare notizie ambientali dall’estero che offrano lo spunto per riflessioni non scontate, o comunque non abituali. Ciò che ho trovato ieri sulle pagine del quotidiano spagnolo El Pais risponde a queste caratteristiche.
È una storia un po’ lunga e per molti aspetti singolare. Cominciamo dalla sua fine: il Brasile ha fatto affondare a 5.000 metri di profondità nei suoi oceani, “in maniera controllata”, la portaerei San Paolo, fabbricata in Francia con il nome Foch nel 1959, pesante circa 33.000 tonnellate. Per metterla in piedi ci saranno voluti almeno 5-6 miliardi di euro attuali ma nell’anno 2000 l’allora governo di Brasilia (presieduto da Fernando H. Cardoso) l’aveva pagata con un forte sconto. Da allora non era mai stata utilizzata; il Brasile è tendenzialmente un Paese assai pacifico.

Era una vera e propria bomba ambientale a causa del suo contenuto: quasi 10 tonnellate di amianto e 344 tonnellate tra inchiostri e altri rifiuti tossici. Una ditta turca l’aveva comprata nel 2021 per poco meno di 2 milioni di euro, sperando di smantellarla e rivenderne i pezzi, ma all’ultimo momento, quando già stava per passare dallo stretto di Gibilterra, avevano deciso di rispedirla indietro perché si erano resi conto che il gioco non valeva la candela (era andata meglio con la Costa Concordia di gigliana memoria).

Una ONG e l’agenzia nazionale di protezione ambientale brasiliane avevano invano tentato di convincere il presidente Lula di cercare un’alternativa all’affondamento (che dovrebbe consentire di prevenire comunque l’inquinamento da amianto, nocivo solo se diffuso nell’aria). Ma l’appello, così come l’idea di trasformarla in un museo navigante, sono andati delusi: costavano troppo cari…

Credo che questa strana storia possa far riflettere su vari temi:
investire miliardi in mezzi da guerra per poi buttarli letteralmente in fondo al mare è un’amara lezione su come continuiamo a sprecare importanti risorse che potrebbero essere utilizzate in ben altre maniere;
– abbiamo una guerra alle porte dell’Europa e purtroppo non possiamo illuderci che, anche se finisse, i suoi impatti terminerebbero immediatamente, per l’umanità e per la natura;
la ricerca della Pace non è solo una missione ideale ma una necessità reale per entrambi, a qualsiasi latitudine. Se è vero che ci chiamiamo Homo sapiens, allora vediamo se ci riesce di esserlo fino in fondo.

Sandro Angiolini_piccolaOLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.

Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale