Ecosistema

Marina di Grosseto: tartaruga salvata dai pescatori, ora è affidata alle cure di tartAmare

Il veterinario dottor Andrea Guidoni con la tartaruga marina ricoverata in questi giorni (foto tartAmare)
Il veterinario dottor Andrea Guidoni con la tartaruga marina ricoverata in questi giorni (foto tartAmare)
Si chiama Oceania ed è arrivata da poco al Centro di Recupero gestito dall’associazione. La macchina dei soccorsi si è messa subito in moto anche in tempi di Coronavirus.

 

di Gabriella Congedo

MARINA DI GROSSETO (Gr) – L’ultima arrivata nell’ospedale delle tartarughe si chiama Oceania: una grossa femmina adulta ricoverata da tre giorni al Centro Recupero Tartarughe Marine gestito dall’associazione Tartamare a Marina di Grosseto.
L’hanno soccorsa i pescatori della famiglia Temperani di Castiglione della Pescaia che dopo averla trovata intrappolata accidentalmente nella loro rete hanno avvisato il Centro.

La tartaruga Oceania (foto tartAmare)
La tartaruga Oceania (foto tartAmare)

Con la loro telefonata la macchina si è messa subito in moto, anche in tempi di coronavirus, e per gli operatori del Centro è iniziata una nuova avventura. “La chiamata di un pescatore o della Capitaneria di Porto – raccontano sulla loro pagina Facebook – ci dà una grossa scarica di adrenalina, ci mettiamo subito al lavoro per preparare le attrezzature per il trasporto, la vasca di monitoraggio, le luci rosse per scongiurare un eventuale stato di ipotermia e mille altre cose per accoglierla al meglio”.

All’adrenalina si accompagnano spesso anche l’ansia per le condizioni della tartaruga in arrivo e il timore di non poter essere d’aiuto come si vorrebbe. “Le tartarughe marine e in generale tutte le tartarughe sono animali strani – spiegano gli operatori – super resistenti, veramente coriacei. Però a volte basta poco, anche un forte stress, a portarle verso un punto di non ritorno nonostante tutto il nostro impegno”.

La prime persone che questi grossi rettili marini vedono arrivando al Centro sono i veterinari. E così è stato anche per Oceania, sottoposta subito alle cure del dottor Andrea Guidoni e della dottoressa Lara Papini, mentre è compito della responsabile scientifica Luana Papetti compilare una scheda con i dati che saranno inseriti in una specifica banca dati del Ministero dell’Ambiente e condivisi con la Regione Toscana per le ricerche scientifiche.
Infatti le tartarughe marine sono una specie protetta dalla Direttiva Habitat dell’Unione Europea e dallo Stato italiano, che le tutela e le monitora anche attraverso Centri come questo e grazie al lavoro di questi meravigliosi volontari.

tartAmare
È l’associazione no-profit che dal 2016 in Toscana e, nella fattispecie a Grosseto, si occupa della riabilitazione delle tartarughe marine in via di estinzione ed è interamente supportata dal volontariato.
Il Centro Recupero Tartarughe Marine e Centro di Didattica sul Mare a Marina di Grosseto è la sua base operativa. Qui ha sede l’ospedale delle tartarughe all’interno del quale vengono soccorsi, curati e riabilitati esemplari di tutte le dimensioni fino alla loro reimmissione in mare.
www.tartamare.org

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