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“Metodo Piombino – L’Italia oltre la legge”, il video reportage di Max Civili

In contemporanea alle manifestazioni contro il rigassificatore è stato mostrato in anteprima mondiale a Piombino il documentario “antagonista”.

 

Redazione
21 otttobre 2022

PIOMBINO (Li) – Continuano in queste ore le manifestazioni per impedire l’allestimento del rigassificatore che per tre anni ormeggerà nel porto di Piombino e per i successivi ventidue su una piattaforma off-shore. Si tratta, com’è noto, di una nave rigassificatrice già acquistata da Snam che il Governo ha deciso di installare nel porto toscano per ridurre la dipendenza dalle forniture russe e aumentare quelle statunitensi.

Il fronte del “no” ha chiamato a raccolta tutti i contrari, comitati, sindacati e istituzioni locali alla manifestazione di ieri a Piombino e il presidio si è spostato quest’oggi di fronte alla sede della Regione Toscana. La strada per la realizzazione del progetto sembra ormai segnata ma i comitati che si oppongono minacciano di ricorrere al Tar dopo che la conferenza dei servizi ha appena espresso parere favorevole al rilascio dell’autorizzazione come confermato dal governatore della Regione Eugenio Giani dopo la riunione di oggi.

Nel frattempo martedì 18 ottobre, nella sede dell’Associazione Stampa Estera a Roma, si è tenuta la conferenza stampa per la presentazione del video reportage Il Metodo Piombino – L’Italia oltre la legge. Proprio ieri, in concomitanza delle manifestazioni, il documentario è stato mostrato in anteprima mondiale al Centro Giovani di Piombino, in viale della Resistenza 4.

Il video nasce da un’idea dei giornalisti Cecilia Sandroni e Max Civili, con il supporto di alcuni cittadini della Val di Cornia, di Piombino e dell’Isola d’Elba. Secondo gli ideatori il piccolo porto sarebbe inadatto a ospitare il rigassificatore “perché le case sono vicine, perché ci sono oltre cento corse di traghetti che gli passerebbero a pochi metri con gravi rischi di collisione, perché in quel porto possono esserci altri incidenti (incendi, esplosioni)“.

Gli autori del reportage ricordano che ci sono aziende che coltivano pesce e molluschi in prossimità della nave rigassificatrice che scaricherebbe in mare ogni giorno tonnellate di acqua fredda ed ettolitri di varechina“Il rigassificatore comprometterebbe la rinascita di un territorio devastato da molte altre scelte simili, come quelle delle acciaierie e degli altiforni”.

In definitiva per i giornalisti la storia del rigassificatore di Piombino rappresenterebbe la storia di una diga dei diritti dei cittadini contro l’autoritarismo nel nome di una non meglio precisata “emergenza nazionale”: “Grazie a un articolo (il numero 32) del decreto Aiuti bis dello scorso agosto, se passa l’operazione Piombino domani con lo stesso metodo si potrà realizzare qualsiasi cosa ovunque, senza che nessuno possa provare a opporsi”. 

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