Ecosistema

Monte Serra, Legambiente Valdera: no ai rimboschimenti “fai da te”

incendio monte Serra
L’associazione: “Si crede di fare un’opera buona mentre si va solo a buttare via denaro e ad alimentare il business dei vivai forestali”.

 

PISA – Anche le buone intenzioni possono fare danni. E così non bisogna lasciarsi sedurre dall’idea, che sta circolando sui social in questi giorni, di rimboschire i terreni arsi del Monte Serra con iniziative private. Molto meglio lasciar fare alla natura.

La raccomandazione arriva da Legambiente Valdera. “La natura – scrive l’associazione in una nota – fa molto prima a ripristinarsi di quanto non si pensi: da una prima successione ecologica di “pruni” (Ulex) si creano le condizioni perché gli alberi trovino nutrimento e crescano vigorosi. Introdurre piantumazioni artificiali è difficile e spesso inutile. Ricordiamo che dopo l’incendio del 1987 sul monte Lombardona furono piantate querce e lecci: passati due o tre anni non ce n’era più nemmeno l’ombra, finirono sommersi dall’Ulex che, nel frattempo, era diventato alto 2 metri. Invece i pini marittimi e i primi lecci e arbusti spontanei presero forza e tornarono a popolare il monte in 7-8 anni”.

Stesso discorso per la piantumazione di specie autoctone: “Si crede di fare un’opera buona mentre si va solo a buttare via denaro e ad alimentare il business dei vivai forestali. Per non parlare di chi potrebbe, in assoluta buona fede, portare specie alloctone che farebbero ulteriori, gravissimi danni”.

Se proprio si vogliono spendere soldi la miglior cosa è “fare dei piccoli interventi di incanalamento ‘a girapoggio’ per evitare che le piogge vengano giù in modo devastante ed erosivo e dilavino troppo velocemente i suoli. E magari investire un po’ di più per il controllo e la vigilanza antincendio”.

Fonte: Legambiente Valdera 

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