Ecosistema

Nido di tartaruga marina a Castiglioncello, si cercano volontari

Il tratto di spiaggia dove è stato trasferito il nido (foto Arpat)
Il tratto di spiaggia dove è stato trasferito il nido (foto Arpat)
Dovranno partecipare ai turni di sorveglianza h 24. Per salvare le uova, dopo una forte mareggiata il nido era stato trasferito alla baia del Quercetano.

 

CASTIGLIONCELLO (Li) – Il momento della schiusa delle uova si avvicina anche per l’ultima covata di questa incredibile estate. Incomincerà sabato 15 settembre il monitoraggio h24 del nido di tartaruga Caretta caretta che il 28 agosto, dopo una forte mareggiata, era stato trasferito dalla spiaggia di Santa Lucia alla baia del Quercetano a Castiglioncello, nel Comune di Rosignano Marittimo. E adesso si cercano volontari che possano dare man forte per i turni di sorveglianza.

Il trasferimento era stato un’operazione molto complessa, la prima del genere in Toscana, decisa per tentare di salvare le uova. Il nuovo nido era stato scavato sull’arenile del Bagno Italia, nella parte più lontana dalla battigia, ma molte delle 93 uova trasferite erano risultate disidratate.
Da quel giorno ARPAT e Associazione Tartamare hanno tenuto sotto controllo la temperatura e i volontari del WWF Livorno hanno svolto due sopralluoghi giornalieri.

Dai dati raccolti, e considerate le variazioni di temperatura tipiche di questo periodo, gli esperti dell’Osservatorio Toscano per la Biodiversità hanno individuato la data di sabato 15 settembre come la più adatta per iniziare la fase di monitoraggio non stop.
In attesa della schiusa delle uova, è importante ricordare le tappe che la biologa marina Cecilia Mancusi di ARPAT ha illustrato durante il seminario del 22 agosto a Rosignano Marittimo.

  • Nella prima fase, che sarà quella di schiusa, dal 15 settembre sarà garantito un presidio h 24 del nido, con turni di 2/3 persone ogni 4 ore. La schiusa, normalmente, è preceduta dalla formazione di un piccolo cratere sulla superficie della sabbia, in corrispondenza della camera delle uova, per cui i volontari che si alterneranno al presidio del nido terranno gli occhi puntati per individuare il piccolo avallamento che rivelerà che sotto le uova si stanno rompendo.
  • La seconda fase sarà il monitoraggio delle emersioni, che può durare anche alcuni giorni. Saranno misurate data, orario e numero delle emersioni e la lunghezza dei tartarughini.
  • La terza e ultima fase inizierà dopo circa 3 o 4 giorni dall’emersione dell’ultimo tartarughino dalla sabbia; il nido sarà scavato e poi ispezionato per controllare se ci fossero ancora uova integre, rotte o piccoli vivi o deceduti; saranno raccolti i dati sulla camera e sui resti delle uova.

La gestione dei volontari e dei turni di sorveglianza diurna e notturna del nido è stata affidata al WWF Livorno che opererà in stretto collegamento con i rappresentanti dell’OTB e l’associazione TartAmare.
I cittadini o i villeggianti che volessero dedicare un po’ del loro tempo libero impegnandosi a partecipare ai turni di sorveglianza sono invitati a mettersi in contatto con WWF Livorno scrivendo una email a stefano.baldacci@gmail.com o compilando il form disponibile on line. 
Inoltre tutti i volontari sono invitati a partecipare all’evento formativo, curato da TartAmare, sulle attività da svolgere in prossimità della schiusa delle uova che si terrà sabato 15 settembre alle ore 15:30 presso la spiaggia in cui si trova il nido, bagno Italia nella baia del Quercetano

Fonte: ARPAT

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