Le Guardie del Parco e i Carabinieri Forestali hanno fermato tre bracconieri di cinghiali nell’area protetta e recuperato armi clandestine.
16 gennaio 2024
PISA – Secondo il Rapporto Zoomafie 2023, diffuso lo scorso ottobre dalla Lav, la costa Toscana è un territorio ad alto rischio di bracconaggio specialmente ai danni degli uccelli selvatici, con un coefficiente di attività venatorie illegali fra i più elevati. Dal bracconaggio alla pesca illegale, al traffico di specie esotiche, la mappa italiana dei crimini contro la natura è sempre più fitta di illeciti. Che siano rapaci o ghiri, anfibi, ricci di mare o coralli, migliaia di esemplari sono a rischio. Secondo il Wwf “tra le regioni più colpite ci sono la Lombardia, con oltre 5.000 denunce tra il 2016 e il 2019, seguono il Veneto con 2.500 e la Toscana con 2.200”.
Anche quando i reati di bracconaggio vengono scoperti è difficile portarli a giudizio. Il 40% degli illeciti viene archiviato, quasi altrettanti vanno in prescrizione, alla fine solo il 27% dei reati arriva a condanna e con sanzioni bassissime, spesso solo pecuniarie. Una criminalità sottovalutata: i reati contro la natura nel mondo valgono 280 miliardi di dollari l’anno e sono la 4° attività illegale più redditizia, preceduti solo dai traffici di droga, prodotti contraffatti e armi.
In questi giorni un’operazione congiunta delle Guardie del Parco di San Rossore con i Carabinieri Forestali ha permesso di fermare una banda di bracconieri tra le più attive e pericolose del territorio. Si muovevano al buio con un’imbarcazione e, partendo dalla sponda destro del Serchio, approdavano a San Rossore dove erano soliti cacciare cinghiali nell’area protetta, in zone in cui l’attività venatoria è severamente vietata. Dopo settimane di monitoraggi, indagini e appostamenti nella notte tra il 13 e 14 gennaio è scattato l’intervento congiunto delle Forze dell’ordine che ha permesso di fermare, identificare e denunciare tre individui che compongono la Banda del furgone bianco e di recuperare armi clandestine, silenziatori, munizioni e visori notturni. Grazie alla successiva perquisizione delle abitazioni sono stati sequestrati altri materiali illeciti tra cui una bicicletta utilizzata per il trasporto degli animali abbattuti, l’imbarcazione di cui si servivano e sono state scoperte le celle frigorifero adibite allo stoccaggio degli animali.
Fonte: Parco di San Rossore
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