Rifiuti e riciclo

Quanti rifiuti urbani si producono in Toscana? Lo dice l’ultimo rapporto Ispra

Rifiuti-raccolta-Ispra_Toscana-ambiente

Nel 2020 sono diminuiti con Pistoia che ha il dato più basso per abitante. Sale la raccolta differenziata ma è ancora sotto la soglia europea.

 

Nel 2020, anno d’inizio della pandemia, la produzione di rifiuti urbani in Toscana ha subito un calo mentre la raccolta differenziata ha continuato a crescere. È quanto emerge dal rapporto ISPRA Rifiuti urbani 2021 pubblicato lo scorso dicembre.
Se nel 2019 la quantità di rifiuti urbani, nella regione, si era attestata a 898.625 tonnellate, nel 2020 è scesa a 809.797. Tradotto in quantitativi generati da ciascun cittadino significa circa 617 Kg nel 2019587 Kg nel 2020, 30 Kg in meno rispetto all’anno precedente. Posizionando la Toscana, dopo molti anni, sotto la soglia dei 600 Kg abitante anno.
La media nazionale per il 2020, invece, si è attestata a 488 Kg abitante, quindi ogni cittadino toscano ha prodotto, in quest’anno, 99 kg di rifiuti urbani in più rispetto alla media nazionale.
Sulla base di questi dati si può dedurre che chiusure e restrizioni hanno frenato la produzione di rifiuti urbani.

Per quanto riguarda i dati relativi alle singole province toscane la situazione si presenta variegata: Massa Carrara, Lucca, Livorno e Grosseto rimangono al di sopra dei 600 Kg abitante annuo mentre Pistoia fa registrare il dato più basso, 544 Kg abitante anno, seguita da Pisa (552) e Firenze (558). Il capoluogo toscano, destinazione turistica per eccellenza, passa da una produzione pro capite pari a 604 nel 2019 a 558 Kg abitante anno nel 2020, con una differenza di 46 Kg anno per ciascun fiorentino.

Diverso destino invece per la raccolta differenziata che, per fortuna, continua ad aumentare raggiungendo nel 2020 il 62%, percentuale sempre più vicina al fatidico 65% che si sarebbe dovuto raggiungere entro il 31 dicembre 2012. Tra le frazioni di rifiuti urbani più raccolte in modo differenziato troviamo l’organico, che raggiunge in Toscana il 40%.

A questo proposito va ricordato che dal 1° gennaio 2022 in tutti i Comuni italiani è obbligatoria la raccolta differenziata della frazione umida in base all’articolo 182 ter del decreto legislativo 152/2006 che recepisce la direttiva europea 2018/851, anticipandone l’entrata in vigore.
Insieme agli scarti organici potranno essere raccolti in modo differenziato anche i rifiuti da imballaggi purché abbiano proprietà di biodegradabilità e compostabilità analoghe rispetto ai rifiuti organici.
Andranno affrontati quanto prima anche i problemi relativi agli impianti di riciclaggio delle bioplastiche che richiedono particolari requisiti di funzionamento, per garantire alla cittadinanza che ciò che viene destinato con la raccolta differenziata dell’organico venga riciclato.

Il rapporto ISPRA Rifiuti urbani 2021 a questo link 

Tags