Rifiuti e riciclo

Rapporto Ispra Rifiuti Urbani, Toscana ancora lontana da un modello circolare

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Le quantità di rifiuti urbani trattati in discariche e inceneritori restano elevate. Permane l’esigenza di una filiera integrata di riciclo e recupero.

 

Redazione
27 dicembre 2023

Secondo l’ultimo Rapporto Rifiuti Urbani redatto dall’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) con riferimento al 2022 la produzione di rifiuti urbani in Toscana si è attestata su 2 milioni 153.000 tonnellate, con un calo percentuale del 2,1% rispetto al 2021 e una produzione pro capite di 589,7 chili. La raccolta differenziata è arrivata al 65,6% (+1,5%). La raccolta differenziata pro capite dei rifiuti urbani raggiunge i 387 chilogrammi collocandosi al di sopra della media nazionale di 322 chilogrammi ad abitante per anno. Tra i maggiori livelli di produzione per abitante quelli di Firenze con 558 chilogrammi.

Il trattamento dei rifiuti organici a livello regionale conferma il ruolo leader della Lombardia con circa 1,6 milioni di tonnellate, pari al 23,6% del totale nazionale. Il 4,4% viene avviato a trattamento in Toscana (circa 290 mila tonnellate gestite in 14 impianti di compostaggio e uno di trattamento integrato anaerobico/aerobico). La Toscana, che è la regione con la maggiore capacità di trattamento (circa 481 mila tonnellate, pari al 49,2% dell’intera macroarea), con tre unità operative in meno rispetto al 2021 fa segnare una generale riduzione dei quantitativi di rifiuti organici gestiti (- 7,9%) mentre aumentano dell’1% i flussi avviati a trattamento fuori regione.

Avendo la maggiore concentrazione di impianti operativi le regioni che ricevono i maggiori quantitativi di rifiuti organici da altre regioni sono tutte nel Nord del Paese. La Lombardia riceve dalla Toscana oltre 67 mila tonnellate, pari al 15%. Nel 2022 il 12,3% della frazione organica toscana è stata esportata in territori extra-regionali con un lieve incremento dell’1,1% rispetto al 2021. Per quanto riguarda invece le frazioni secche non riciclabili è in calo il ricorso all’incenerimento.

Nel 2022 la quantità di rifiuti avviati al trattamento meccanico biologico o al solo trattamento meccanico in Toscana è stata di oltre 710 mila tonnellate a fronte una capacità autorizzata di quasi 1,5 milioni di tonnellate. Rispetto al 2021 la regione registra un decremento di quasi 77 mila tonnellate (- 9,8%) di rifiuti trattati. Nel 2022 sono state incenerite in Toscana 215.411 tonnellate di rifiuti (10%), la maggior quantità dei quali nell’impianto di Poggibonsi (66.332 tonnellate), cui si aggiungono altre 7.364 tonnellate co-incenerite ad Arezzo. L’andamento delle quantità di rifiuti inceneriti su scala regionale nel periodo 2018-2022 è in calo costante (oltre 13 mila tonnellate, -5,8%) ed è proseguito anche tra il 2021 e il 2022 con una diminuzione di 5 mila tonnellate (-2,3%).

In Toscana si registra anche un decremento delle quantità di rifiuti urbani smaltiti in discarica (- 0,9%, pari a -7 mila tonnellate) a fronte di una quantità complessiva di 767.860 tonnellate per l’anno 2022. In Toscana vengono conferite in discarica anche 111 mila tonnellate, il 22,6% del totale, provenienti per lo più dalla Lombardia (circa 39 mila tonnellate) e dal Lazio (circa 23 mila).

La regione sembra dunque ancora lontana dai target europei sull’economia circolare che prevedono di portare il riciclo effettivo dei rifiuti urbani al 65% entro il 2035. Bisogna considerare infatti che una grande quota di rifiuti solidi urbani al momento non viene intercettata da filiere del riuso e circa il 20 % del 60 % di media raccolto con la differenziata finisce in discarica o negli inceneritori esistenti.

Rapporto Rifiuti Urbani Ispra 2023

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