Mobilità

Scudo Verde a Firenze, se ne riparla nel 2025. Legambiente: “Tempi troppo lunghi, basta scuse”

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L’associazione: “Il completamento della rete dei trasporti pubblici non dev’essere un pretesto per procrastinare interventi urgenti”.

 

Redazione
13 aprile 2023

FIRENZE – Ieri è stato fatto un ulteriore passo avanti verso l’attivazione dello Scudo Verde a Firenze, il sistema di 81 telecamere che limiterà l’accesso in città ai veicoli più inquinanti. In un incontro con i sindaci della Città Metropolitana Dario Nardella ha ribadito che nei prossimi mesi scatterà la prima fase che non prevede alcun pedaggio ma sarà soltanto di monitoraggio dei flussi dei veicoli in ingresso e uscita dalla città di Firenze. Un monitoraggio che consentirà di individuare le tipologie dei veicoli e il loro contributo all’inquinamento.

La seconda fase entrerà in funzione non prima del 2025 con modalità ancora da decidere (va trovato un accordo con i Comuni della Città Metropolitana) e andrà di pari passo con l’attuazione di tutti i vari capitoli del Piano Urbano mobilità sostenibile come trasporto pubblico, tramvie, parcheggi scambiatori, potenziamento del trasporto ferroviario.

Legambiente però non ci sta: tempi troppo lunghi quando c’è in gioco la salute dei cittadini. “È corretto ragionare di traffico e qualità dell’aria in ambito metropolitano e non strettamente comunale. Però la realizzazione delle infrastrutture per la mobilità sostenibile non dev’essere una scusa per procrastinare interventi urgenti per la salute della cittadinanza, per l’ambiente e per il clima” dichiara Lorenzo Cecchi, presidente Legambiente Firenze.

L’entrata in funzione dello Scudo Verde è prevista per il 2025, una scadenza che secondo Legambiente è a rischio di ulteriore slittamento perché legata all’attuazione di opere come la rete tranviaria.
“Non si può aspettare di completare la rete dei trasporti pubblici per iniziare ad attuare gradualmente politiche di road pricing (pagamento del pedaggio) come quelle già in essere in diverse città europee – continua Cecchi – Occorre partire al più presto attuando concretamente divieti sulla circolazione di veicoli da euro 0 a euro 3, che sono in parte già in vigore”. 

Infine, l’inquinamento dell’aria a Firenze è un tema che deve essere centrale in questo dibattito. “Ricordo che siamo sotto procedura d’infrazione comunitaria per la qualità dell’aria e se i Comuni dell’hinterland hanno davvero a cuore la salute della cittadinanza è necessario che attuino nei propri territori politiche analoghe di limitazione del traffico più inquinante e sviluppo della mobilità sostenibile. Serve un’azione congiunta dei Comuni invece di limitarsi a richiedere l’ennesimo rinvio sullo scudo verde”.

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