Oltre la siepe - di Sandro Angiolini

Segnali dagli snob: un re ambientalista in Gran Bretagna, Sgarbi apostolo della “decrescita”

Carlo-III-Vittorio-Sgarbi-Toscana-ambiente

Non è una novità l’impegno di Carlo per l’ambiente mentre la presa di posizione del critico d’arte un po’ ci sorprende. Sarà una trovata elettorale?

 

di Sandro Angiolini
11 settembre 2022

In una settimana particolarmente ricca di notizie aventi un rilevante impatto ambientale ne colgo due in qualche modo collegate: l’ascesa al trono della Gran Bretagna di Carlo III e le ultime dichiarazioni di Vittorio Sgarbi a favore della “decrescita”.

La prima notizia è stata improvvisa. Quello che invece non è recente è l’appoggio di Carlo III a varie cause ambientaliste, iniziato con un suo discorso del 1970 (aveva allora 21 anni) in cui sollevava pesanti preoccupazioni in merito al crescente inquinamento ambientale dell’epoca. Questo impegno è poi continuato in vari modi, tra cui la conversione di una grossa tenuta agricola all’agricoltura biologica e la creazione di una fondazione che opera per la tutela delle risorse ambientali.

Continuerà su questa strada anche da monarca? Secondo molti (me compreso) sì, anche perché il figlio William si è già distinto per un simile approccio alle tematiche del cambiamento climatico (vedere un mio precedente blog su questo sito di circa 6 mesi fa) e tutti sanno che il legame tra padre e figlio è assai stretto. Tutto ciò potrebbe temperare la contemporanea ascesa come primo ministro inglese di una signora che è invece più riluttante ad abbracciare le cause ambientaliste. Da non trascurare il particolare che Londra è, tra le capitali mondiali, una di quelle più a rischio dal crescente innalzamento del livello dei mari e degli oceani.

Chi non ha esitato a esporsi a favore di un drastico cambiamento dei consumi dalle nostre parti è stato Sgarbi. Non che non lo avesse occasionalmente fatto anche in precedenza, ma le parole usate pochi giorni fa sono indubbiamente chiare: “Il tema è un altro: ridurre la nostra dipendenza dall’energia. Che vuol dire cambiare stile di vita. Si può vivere con un solo televisore invece di tre e si può rinunciare a elettrodomestici inutili, prodotti solo per alimentare l’ansia del ‘bisogno’ del consumatore e quindi la logica di profitto di chi li produce”. Sgarbi poi cita quella che Latouche ha definito, con un termine secondo il critico d’arte infelice, “decrescita”.

Per uno che si candida al Senato in una lista di centro-destra (tra l’altro chiamata “Noi moderati”) non è un segnale da poco. È solo una mossa pre-elettorale per avvicinare a sé una fetta del potenziale elettorato oppure un’affermazione che evidenzia una tendenza di lungo periodo anche in una componente politica tradizionalmente poco attenta alle questioni ambientali?

Ovviamente adesso non posso giudicare, lo vedremo molto meglio dopo le prossime elezioni. Ma se le parole hanno un senso (e un peso), allora qualcosa vogliono pur dire, tenendo anche conto della vasta notorietà del personaggio in Italia e della sua vicinanza al signor B. Speriamo bene…

Sandro Angiolini_piccolaOLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.

Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.