Rifiuti e riciclo

Smantellato grosso traffico illegale di rifiuti tessili da Prato a Firenze

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L’indagine, condotta dalle due Polizie municipali, ha portato alla luce un ripetuto smaltimento illecito di scarti di un’azienda cinese di Prato. 

 

Redazione
13 febbraio 2023

FIRENZE, PRATO – Col favore delle tenebre e in zone periferiche e fuori mano: è questa la modalità preferita da chi abbandona illegalmente rifiuti tessili. Un fenomeno che ha avuto un’impennata da quando, a partire dal 1°gennaio del 2017, gli scarti tessili sono considerati rifiuti speciali non pericolosi e le imprese devono smaltirli tramite una ditta autorizzata. Alcune per risparmiare hanno scelto la scorciatoia dello smaltimento illegale. Le zone più colpite il territorio metropolitano e la piana di Pistoia e Prato, dove sono concentrati i laboratori tessili.
Ed è proprio tra Prato e Firenze che un sistema rodato e strutturato di smaltimento irregolare di scarti tessili da parte di un’azienda cinese è stato scoperto dalla Polizia Municipale di Firenze insieme ai colleghi di Prato.

Tutto è iniziato oltre due mesi fa quando al Reparto di Rifredi è arrivata una segnalazione per abbandono di sacchi neri pieni di scarti tessili. Uno scarico illegale effettuato di notte da due persone che, a bordo di un furgone celeste, riempivano tutti i cassonetti delle Piagge. Sono partiti i controlli e dopo qualche appostamento è stato individuato il furgone.

Da ulteriori accertamenti è emerso che il veicolo “faceva base” a Prato e quindi gli agenti del Reparto di Rifredi, ipotizzando che dietro l’abbandono ci fosse qualcosa di più, hanno contattato i colleghi dell’Unità Investigativa e Ambientale della città laniera. Insieme e su delega della Procura di Prato hanno avviato l’indagine che ha visto giorni di pedinamenti e osservazioni del furgone e dei suoi occupanti.

Quest’attività ha permesso di confermare l’esistenza di un modus operandi strutturato. Ovvero gli scarti venivano caricati in determinati giorni della settimana in orario pranzo; una volta riempito il furgone, nelle prime ore del pomeriggio, veniva lasciato in sosta a Firenze in una zona defilata, dopo di che il conducente tornava a Prato. Poi una o due volte la settimana, fra le 3 e le 5 di notte, l’autista e proprietario tornava al furgone e, aiutato da un’altra persona, scaricava i sacchi di rifiuti nei cassonetti in zona Piagge. Infine il mezzo vuoto ritornava a Prato nella tarda mattinata e qui l’attività ricominciava con le stesse modalità.

I controlli, svolti da agenti in borghese delle Polizie Municipali di Firenze e Prato e documentati con foto e video, hanno permesso di accertare che la maggior parte dei carichi proveniva dallo stesso magazzino di produzione, nella periferia industriale di Prato.
Ottenuti i riscontri necessari è scattato il blitz. Una ventina di giorni fa intorno alle 13.30 agenti di Firenze e Prato in borghese hanno iniziato il pedinamento del furgone che, dopo l’ultimo abbandono notturno, rientrava alla base per fare un nuovo carico. Gli agenti hanno quindi aspettato che il furgone venisse riempito di sacchi nel retro dell’azienda e poi sono intervenuti. Hanno bloccato il mezzo in strada e in contemporanea sono entrati nel magazzino e nel capannone fermando le attività e identificando i presenti. Il veicolo è stato riportato nel capannone per il controllo degli scarti a bordo che sono risultati essere gli stessi di quelli contenuti in altri sacchi in deposito che a loro volta appartenevano alle stesse pezze di lavorazione sui macchinari.

Due le persone denunciate per gestione irregolare di rifiuti speciali: il conducente del furgone (un cittadino cinese residente a Prato già noto alle forze dell’ordine per lo stesso tipo di illecito) una giovane donna, sempre cinese e persona di fiducia del proprietario dell’azienda.
Il furgone e il carico (17,7 quintali di scarti tessili) sono stati sequestrati come pure l’area di stoccaggio rifiuti esterna al magazzino e i 60 sacchi pieni di rifiuti da lavorazioni lì presenti pronti per lo smaltimento illegale. I sequestri sono stati convalidati dalla Procura di Prato.

Fonte: Comune di Firenze