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Unifi: due milioni di anni fa in Toscana vivevano le zebre

Omar Cirilli. (Foto da Unifi).
Omar Cirilli. (Foto da Unifi).
Uno studio internazionale di paleontologia dell’Università di Firenze conferma che le zebre si sono diffuse in Europa e in Asia a partire da 2.6 milioni di anni fa.

 

FIRENZE – In un lontanissimo passato le zebre vivevano anche qui in Toscana. Uno studio internazionale di paleontologia pubblicato su “Frontiers in Ecology and Evolution“, sulla scia di una lunga tradizione di studi dell’Università di Firenze, ricostruisce le origini degli equidi che oggi vivono nel continente africano. Ha preso in esame e ristudiato reperti di equidi fossili presenti in America, India, Georgia, Italia e Africa per arrivare a confermare con prove scientifiche quanto  ipotizzato trent’anni fa da Augusto Azzaroli.

Le attuali zebre africane – come già pensava Azzaroli – hanno avuto un antenato comune nel Nord America, Equus simplicidens, che risale a 4 milioni di anni fa. Ma i ricercatori, grazie all’analisi dei reperti provenienti da alcune località europee, asiatiche e africane, sono riusciti a ricostruire i successivi passaggi dell’evoluzione di questi mammiferi: le zebre si sono diffuse in Europa e in Asia a partire da 2.6 milioni di anni fa (con le due specie, Equus livenzovenzis e Equus stenonis), colonizzando le principali aree intorno al Mediterraneo e nel Caucaso e infine l’Africa.

“Snodo fondamentale per capire la diffusione delle zebre – spiega Omar Cirilli, dottorando di ricerca in Scienze della Terra (Università di Firenze e Università di Pisa) – è sicuramente il sito di Dmanisi, in Georgia, dove – insieme ai primi resti di Homo erectus scoperti fuori dal continente africano – sono state ritrovate due specie: una di grande taglia, identificabile come Equus stenonis, e una di dimensioni minori ancora indeterminata. Entrambe mostrano molte affinità con le attuali zebre (Equus grevyi)”.

Ma la ricerca non si ferma qui: la revisione degli studi sui fossili degli Equidi ha permesso di ridatare la comparsa sulla Terra – anticipandola a oltre 2 milioni di anni fa – dell’enigmatico Equus stehlini, specie di dimensioni minori, simile a un asino, ritrovata in Toscana e descritta negli anni ’60 del secolo scorso. Ulteriori studi sono in corso per chiarire anche quest’altra storia evolutiva.

Fonte: Università di Firenze

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