Rinnovabili

Comunità energetiche nel limbo, una petizione al Governo perché faccia i decreti attuativi

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I promotori di Rinascimento Green: “Gli italiani privati di questo enorme potenziale mentre dal Sud al Nord decine di progetti sono pronti a partire”.

 

16 ottobre 2023

In Italia le comunità energetiche rinnovabili (Decreto legislativo 199/2012) non possono diventare realtà fin quando il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica non emanerà i decreti attuativi, attesi da oltre un anno e mezzo. A causa di questo ritardo decine di progetti già pronti a partire rimangono solo sulla carta. Per chiedere al Governo di rompere gli indugi l’organizzazione Rinascimento Green ha lanciato la petizione Chiediamo i decreti attuativi! Sì alle Comunità Energetiche!. Di seguito il loro comunicato.

Nonostante gli impegni assunti nelle sedi europee e le proclamate intenzioni di favorire una transizione industriale verso fonti di energia pulita, il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica continua a tergiversare rispetto all’emanazione dei decreti attuativi per le comunità energetiche rinnovabili. L’organizzazione Rinascimento Green rompe quindi gli indugi lanciando una petizione mirata ad alzare la pressione sull’Esecutivo, intitolata ‘Chiediamo i decreti attuativi! Sì alle Comunità Energetiche!’. Un’iniziativa che ha già trovato il supporto di diversi rappresentanti di comunità energetiche rinnovabili in tutta Italia.

“Le comunità energetiche rinnovabili rappresentano una risorsa strategica per il contrasto alla povertà energetica, la diffusione di ricchezza sui territori e la lotta alla crisi climatica. Il Governo sta privando gli italiani di questo enorme potenziale, mentre dal Sud al Nord del Paese decine di progetti sarebbero già pronti a partire. Il decreto legislativo 199/2021, recependo la direttiva europea 2018/2011, ha introdotto il soggetto giuridico delle comunità energetiche rinnovabili (CER), delineando strumenti e regolamentazione, ma soprattutto i finanziamenti a fondo perduto e gli incentivi, oltre due miliardi di euro del PNRR, per favorirne l’adozione anche in Italia. Tutto questo però resta solo su carta fin quando non verranno pubblicati gli agognati decreti attuativi, in ritardo crescente ormai di mesi” denuncia Stephanie Brancaforte, direttrice di Rinascimento Green.

Tra la prime realtà che hanno manifestato il loro endorsement all’iniziativa figura CER Vitinia, la prima comunità energetica nata a Roma, nella persona del promotore Michele Moretti: “Da troppo tempo ormai cittadinanza, associazioni e imprese di settore sono prigionieri di un limbo, in attesa che il Governo emani una volta per tutte i decreti attuativi che permettano di trasformare le comunità energetiche rinnovabili in una realtà diffusa e concreta. Il potenziale delle CER è enorme, tantissimi soggetti si dimostrano interessati alle possibilità che questo strumento può offrire. Procedere all’approvazione dei decreti attuativi, quindi agevolare concretamente lo sviluppo delle comunità energetiche, significherebbe agire in favore della crescita dei territori e delle economie locali”.

Compiendo un passo indietro, le comunità energetiche rinnovabili sono formate da gruppi di cittadini, piccole e medie imprese, enti e organizzazioni che uniscono le forze per produrre la propria energia da fonti rinnovabili, dando origine di fatto a un reale meccanismo di autosufficienza energetica ed economia circolare su scala locale. Autosufficienza grazie alla quale chi aderisce diventa di fatto indipendente dalle oscillazioni del prezzo dell’energia, che nel caso delle CER rimane stabile. Un modello fondato sul contrasto alla povertà energetica, considerato il sostanziale taglio dei costi in bolletta, sulla condivisione di ricchezza nelle comunità locali e sulla lotta allo spreco.

Non basta: in una fase storica in cui gli effetti della crisi climatica raggiungono livelli allarmanti, tra eventi atmosferici straordinari e picchi record di temperatura registrati in ogni parte del pianeta, le comunità energetiche rinnovabili rappresentano una delle tecnologie principali in grado di attuare concretamente quella transizione ecologica e quella decarbonizzazione che la comunità scientifica continua a chiedere ai leader internazionali.

“Ogni giorno che passa è un giorno in più in cui i cittadini italiani vengono privati degli enormi benefici che le comunità energetiche rinnovabili possono offrire. Non si parla soltanto di una questione climatica, di per sé fondamentale, ma anche di lotta alla povertà, aiuto concreto alle innumerevoli famiglie messe alle strette dall’aumento dei prezzi dell’energia e da una crisi economica che morde e minaccia il benessere di troppe persone. I cittadini italiani hanno il diritto di accedere ai benefici delle comunità energetiche rinnovabili, il Governo ci ascolti e non precluda questa grande possibilità per il futuro del nostro paese” conclude Brancaforte.

È possibile consultare la petizione a questo link