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Foreste Casentinesi, salgono a oltre 800 Km i sentieri gestiti dal Club alpino italiano

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In alto il santuario La Verna (foto Parco nazionale Foreste casentinesi)

Nuovo accordo triennale tra il Parco nazionale e le sezioni territoriali del CAI. Tra le novità anche programmi condivisi nel campo dell’escursionismo. 

 

1 dicembre 2023

PRATOVECCHIO STIA (Ar) – Superata la quota di ottocento chilometri di sentieri presi in carico: è uno dei punti rilevanti del nuovo accordo triennale tra il Parco nazionale Foreste casentinesi, Monte Falterona e Campigna e le sezioni territoriali del CAI, l’istituzione di tutela e promozione della montagna fondata da Quintino Sella nel 1863 a cui la legge assegna funzioni di coordinamento, aggiornamento e manutenzione in materia di sentieristica.

Le mansioni previste dall’accordo, in particolare, riguardano la segnatura del tracciato (la tradizionale striscia bianco-rossa), la ripulitura dei sentieri, l’asportazione dei rifiuti, piccole regimazioni idriche, manutenzione e revisione della cartellonistica di legno, cura della manutenzione e dell’ospitalità nei rifugi gestiti, monitoraggio sullo stato dei ricoveri più in generale e segnalazione di particolari situazioni di degrado.
Hanno firmato la nuova convenzione il presidente del Parco Luca Santini, Massimo Bizzarri, presidente dell’articolazione CAI della Regione Emilia-Romagna e Giancarlo Tellini in rappresentanza di quella toscana.

Nasce un gruppo di lavoro sui sentieri

Per attuare la convenzione e coordinare le attività viene costituito un gruppo di lavoro sulla sentieristica composto da un rappresentante CAI per ogni sezione o sotto articolazione impegnata nella manutenzione; uno ciascuno del Gruppo regionale CAI Toscana e dell’Emilia Romagna; due del Parco; uno del Reparto carabinieri Parco, uno del Reparto carabinieri per la Biodiversità di Pratovecchio e uno per ogni Unione dei Comuni montani che ha competenza amministrativa nel Parco nazionale.
Il totale dei sentieri relativi alla convenzione ammonta a 803,12 chilometri.

Oggi la tracciatura dei sentieri può usufruire di strumenti sofisticatissimi, in dotazione al CAI, che si appoggiano alla tecnologia GPS e permettono di registrare ogni modificazione del percorso originario. Si tratta di strumenti essenziali per il soccorso, la redazione e l’aggiornamento di carte e guide escursionistiche.

Il lavoro dei volontari CAI nelle tre Province nelle quali il Parco ricade è essenziale per godere in modo compiuto di un’area protetta molto diversificata e dalle caratteristiche uniche nel panorama europeo – commenta Luca Santini, presidente del Parco nazionale – A questi tantissimi e volenterosi appassionati della straordinaria natura delle nostre montagne va, oltre al mio, il più sentito ringraziamento di chi queste montagne le vive, magari anche avendone fatto lo strumento di un proprio progetto economico, sostenibile, di vita”.

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