Ecosistema

Il lupo ha trovato casa nel parco di San Rossore: nati tre nuovi cuccioli

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Fermo immagine da fototrappola (da www.parcosanrossore.org)

Dieci esemplari vivono oggi stabilmente nell’area protetta monitorati da un team scientifico con l’aiuto di 37 fototrappole e collari Gps. 

 

di Iacopo Ricci
17 novembre 2023

PISA – I lupi sono tornati nei boschi di San Rossore e hanno pure messo su famiglia. Due anni fa erano 4 esemplari, oggi il branco che ha individuato nella tenuta di San Rossore la propria ‘casa’ è composto da 9-10 individui. La buona notizia è la nascita di tre nuovi cuccioli già in grado di seguire gli altri in tutti i loro spostamenti.

La presenza stabile dei lupi in un ambiente come questo è un’occasione d’oro per saperne di più sulle loro abitudini. Quelli che vivono a San Rossore sono monitorati costantemente da un team scientifico che fa capo all’Università di Sassari. Sette mesi fa due esemplari sono stati dotati di radiocollari Gps comandati da remoto che insieme alle 37 fototrappole permettono di studiarne meglio il comportamento e adottare una serie di accorgimenti per facilitare la convivenza con le attività umane. Il Gps, per esempio, può essere predisposto per avvertire qualora i lupi si dovessero avvicinare alle zone abitate. Allo stesso tempo queste tecnologie registrano spostamenti e abitudini senza disturbare gli animali.

I due esemplari controllati sono il maschio alfa del branco e un lupo solitario. I dati raccolti dal gruppo di ricerca Grandi mammiferi dell’Università di Sassari, che da decenni collabora con il Parco, hanno già fornito indicazioni importanti: quali zone di caccia preferiscono, con quale frequenza e velocità si spostano, come reagiscono quando percepiscono la presenza dell’uomo. Tutte informazioni che potranno essere utili anche fuori dal Parco.

«Non hanno mai attaccato gli animali domestici – spiega il professor Marco Apollonio, docente di Zoologia all’Università di Sassari e consulente del Parco – sono notturni, predano i daini che a San Rossore sono in sovrannumero e, se si adottano i comportamenti adeguati, non rappresentano un pericolo».
Dei lupi non c’è da aver paura, conferma l’Ente Parco, ma è bene conoscere i comportamenti corretti: non lasciare cibo in giro, non dar da mangiare ai lupi e in generale agli animali selvatici, rimanere a distanza sempre e in particolare se gli animali stanno mangiando, tenere i cani al guinzaglio, rimanere sui sentieri segnalati e autorizzati.

Sui comportamenti del lupo informazioni interessanti sono arrivate dall’esemplare solitario: spesso segue gli spostamenti del branco per cibarsi degli avanzi e con cadenza quasi mensile compie eccezionali spostamenti raggiungendo in poche ore la Garfagnana o le Alpi Apuane per poi rientrare dopo uno o due giorni nei confini del Parco.
Una dimostrazione che proprio perché capaci di grandi spostamenti, spiega l’ente Parco, i lupi non possono essere introdotti dall’uomo in un determinato territorio ma sono loro a scegliere dove vivere. E a quanto pare a San Rossore ci si sono trovati assai bene.

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