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Innalzamento del mare, allarme Enea. A rischio anche l’Elba e Follonica

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Secondo l’ente di ricerca entro il 2100 il Mediterraneo si innalzerà di oltre un metro per effetto del riscaldamento globale. E più di 383 km di costa potrebbero finire sott’acqua.

 

di Gabriella Congedo

Se non si interviene contro il riscaldamento globale entro il 2100, cioè fra poco più di 80 anni, una parte della costa toscana rischia di finire sott’acqua. E località come Cecina, Follonica, Marina di Campo sull’Isola d’Elba, Albinia forse saranno solo un ricordo.

A dirlo non sono i soliti catastrofisti ma L’ENEA, l’ente nazionale di ricerca specializzato in energia e sviluppo sostenibile. Che alcuni giorni fa a Roma, durante il convegno “Pericolo Mediterraneo per l’economia del mare” organizzato insieme a Confcommercio, ha presentato uno studio sull’impatto dell’innalzamento del Mediterraneo su porti e spiagge della nostra penisola, con un aggiornamento delle aree costiere a rischio.

Secondo l’ENEA “il livello del mar Mediterraneo si sta innalzando velocemente a causa del riscaldamento globale. Entro il 2100 migliaia di chilometri quadrati“, oltre 5.600 km quadrati e più di 385 km di costa, “di aree costiere italiane rischiano di essere sommerse dal mare, in assenza di interventi di mitigazione e adattamento“, una superficie “pari a una regione come la Liguria”.

Entro la fine del secolo l’innalzamento del mare lungo le coste italiane è stimato “tra 0,94 e 1,035 metri” secondo una stima più prudente e “tra 1,31 metri e 1,45 metri” seguendo un criterio meno ottimistico.
Il fenomeno riguarda praticamente tutte le regioni italiane bagnate dal mare, per un totale di 40 aree costiere.

Per quanto riguarda la Toscana, secondo la mappa diffusa dall’Enea sono a rischio tratti della Versilia, Cecina, Follonica, Piombino, Marina di Campo sull’Isola d’Elba e le aree di Grosseto e di Albinia.

Nel nord Italia potrebbe finire sommersa la costa fra Trieste, Venezia e Ravenna e La Spezia in Liguria;
al Centro la foce del Pescara, del Sangro e del Tronto in Abruzzo; la piana Pontina, di Fondi e la foce del Tevere nel Lazio;
al Sud l’area di Lesina (Foggia) e di Taranto in Puglia; la piana del Volturno e del Sele in Campania; Metaponto in Basilicata, Gioia Tauro e Santa Eufemia in Calabria.
E infine, andando nelle isole, a essere minacciate sono l’area di Cagliari, di Sassari e di Olbia in Sardegna; Granelli, Noto, Pantano Logarini e le aree di Trapani e Marsala in Sicilia.

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