Oltre la siepe - di Sandro Angiolini

La dieta ha un impatto anche sull’ambiente: gli Inglesi danno il buon esempio

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In UK consumo di carne diminuito del 20% negli ultimi 10 anni. E a proposito di diete il Governo italiano ha rimandato l’entrata in vigore della Sugar Tax.

 

di Sandro Angiolini
29 ottobre 2023

Questa settimana due notizie si combinano per riflettere sulla relazione tra consumi alimentari e tutela ambientale; vediamo come.
La prima: il Governo italiano ha deciso di rimandare l’entrata in vigore di una piccola tassa (varata originariamente nel 2019) sul consumo di bevande ad alto contenuto di zuccheri, che possono creare scompensi alimentari come l’obesità in chi ne assume in grande quantità.

Secondo uno studio pubblicato quest’anno dai ricercatori della Cambridge School University of Clinical Medicine la tassazione sulle bevande analcoliche zuccherate, introdotta nel Regno Unito nel 2018, sarebbe associata a una riduzione dell’obesità dell’8% nelle ragazze di età compresa tra 10 e 11 anni. A questa percentuale corrisponderebbero (considerati il numero di abitanti in UK di quella fascia di età) circa 5.200 casi di obesità in meno ogni anno tra le ragazzine; mentre sui soggetti maschi non sembra aver avuto grande impatto.

Anche la seconda notizia arriva dalla Gran Bretagna, più precisamente dal quotidiano The Guardian: in quel Paese il consumo di carne è diminuito di circa il 20% negli ultimi 10 anni toccando i suoi minimi storici, soprattutto per quanto riguarda la carne rossa. Le ragioni sembrano essere soprattutto tre:

– tra i vari tipi di alimenti che apportano proteine la carne costa cara e per far fronte alle proprie disponibilità di portafoglio si preferisce andare su uova e legumi;
– una buona parte della popolazione appare sensibile alle condizioni di vita degli animali negli allevamenti che spesso (vedi quelli di tipo intensivo) sono pessime. Inoltre sono consapevoli che spesso gli animali assumono ormoni e antibiotici;
– un’altra ragione che ha motivato la riduzione nel consumo di carne è legata al timore che questa provenga da allevamenti realizzati in aree dove prima c’era la foresta (è il caso dell’Amazzonia, e non solo). In maniera analoga altre persone hanno dichiarato di volere così contribuire alla lotta al cambiamento climatico.

Conclusione: ciò che mangiamo e beviamo influisce sulle condizioni ambientali, spesso anche a grande distanza da noi, non solo sulla nostra salute. La sensibilità e la consapevolezza delle persone sono senz’altro aumentate negli ultimi anni su questo tema. Anche i Governi dovrebbero fare altrettanto, adottando quando opportuno misure (tasse comprese) che aiutino a limitare il consumo degli alimenti più a rischio.

 

Sandro Angiolini_piccolaOLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.

Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.

È di recente uscito il suo libro “Comunicare meglio-istruzioni per l’uso”, un manuale divulgativo sulle tecniche di comunicazione rivolto ai non addetti ai lavori.
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