Oltre la siepe - di Sandro Angiolini

Meno chimica in agricoltura, forse si può fare…

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In Italia l’uso di pesticidi è calato del 43% rispetto al 2015-17. Occorre tuttavia fare di più per diffondere i metodi alternativi e renderli più accessibili.

 

di Sandro Angiolini
9 luglio 2023

Pochi giorni fa sono uscite un paio di notizie tra loro collegate e incentrate sull’andamento (e gli obbiettivi europei di riduzione) del consumo di fitofarmaci nei nostri campi; dovete scusarmi se vi annoierò all’inizio con un po’ di numeri.

Cominciamo dall’ANSA che (riprendendo un rapporto della Commissione UE) ci ha comunicato che nel 2021 (ultimo anno per cui i dati sono disponibili) l’Italia ha diminuito l’uso di pesticidi del 43% rispetto al triennio 2015-17, il periodo di riferimento per l’obbiettivo Ue di dimezzamento dell’uso di sostanze chimiche entro il 2030. Nello stesso arco di tempo la media di riduzione nei 27 Paesi membri è stata del 33%. Per quanto riguarda invece l’utilizzo delle sostanze più pericolose (e quindi più a rischio per la biodiversità), la diminuzione osservata è stata del 21%, in perfetta linea con la media Ue.

“Sono dati che dimostrano che i target della Strategia UE Farm to Fork (ovvero “dal produttore al consumatore”) possono essere raggiunti”, si legge in una nota della Commissione europea, che sottolinea il principio secondo cui l’uso dei prodotti chimici dovrebbe essere l’ultimo degli strumenti che gli agricoltori dovrebbero adottare per proteggere le coltivazioni e la salute degli animali allevati.

Privilegiando invece altri metodi, tutti più o meno basati sull’approccio della “difesa integrata”, come ad esempio la gestione delle erbe infestanti mediante mezzi di diserbo non chimico, l’utilizzo di app (o di droni) per il monitoraggio da remoto delle avversità, l’impiego di biostimolanti per la salute e la produttività delle piante.
Anche in questo caso mi permetto alcune riflessioni:

– nel complesso i dati sono indubbiamente incoraggianti, ma il dato che ritengo più significativo è quello relativo alla variazione nell’uso dei prodotti chimici definiti “più pericolosi”, che nel 2021 si è leggermente innalzato dopo alcuni anni di declino. Le quantità contano, ma gli impatti specifici sull’ambiente di alcune sostanze contano ancora di più, come dimostra il caso della perdurante crisi degli insetti impollinatori (api, bombi e altri ancora), dove si è osservata negli ultimi anni una sostituzione di vecchie molecole con altre che tendono a colpirli più pesantemente del passato.

le alternative citate dalla Commissione per rimpiazzare l’uso di sostanze chimiche sono valide e condivisibili, ma sono a buon mercato, e soprattutto sono ben conosciute dagli agricoltori e dai loro consulenti? Non sempre. Per questo occorre investire di più per diffonderle, facendo in modo che anche il loro costo diminuisca, facilitandone così una maggiore adozione.

– una componente non secondaria in questo grande e dibattuto tema è rappresentata dalla consapevolezza e dalle scelte dei consumatori. Che possono selezionare alimenti di maggiore qualità (e a minor impatto ambientale), decidendo magari di spendere un po’ meno per capi di abbigliamento o per oggetti elettronici. Un futuro migliore si costruisce anche così.

 

Sandro Angiolini_piccolaOLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.

Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.

È di recente uscito il suo libro “Comunicare meglio-istruzioni per l’uso”, un manuale divulgativo sulle tecniche di comunicazione rivolto ai non addetti ai lavori.
Vedi https://www.amazon.it/dp/883221184X?ref_=pe_3052080_397514860