Rifiuti e riciclo

Nasce in Valdarno il primo impianto per il recupero di metalli preziosi dalle schede elettroniche

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Tratterà oltre 300 tonnellate di schede all’anno da cui si estrarranno oro e argento, rame e palladio. Andrà a regime entro la fine dell’anno. 

 

di Iacopo Ricci
6 febbraio 2024

TERRANUOVA BRACCIOLINI (Ar) – Oro dai rifiuti, è proprio il caso di dirlo. Sta per nascere nel Valdarno aretino il primo impianto italiano per l’estrazione di oro e altri metalli preziosi dalle schede elettroniche dismesse. E per di più attraverso un processo a ridotto impatto ambientale. Il progetto è stato presentato ieri a Firenze nella sede della Giunta regionale. A realizzare l’innovativo impianto di trattamento dei RAAE (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) a Terranuova Bracciolini sarà il Gruppo Iren.

Oggi più del 90% dei RAAE (grandi e piccoli elettrodomestici, computer e smartphone, Tv e monitor fino alle lampade a risparmio energetico) viene portato a recupero all’estero e utilizzando prevalentemente tecnologie di incenerimento. Una lacuna impiantistica che attendeva di essere colmata.

L’impianto che a breve vedrà la luce a Terranuova Bracciolini, unico in Italia, andrà a regime entro la fine del 2024 e sarà in grado di trattare oltre 300 tonnellate di schede elettroniche all’anno. I componenti verranno sottoposti a un processo idrometallurgico a ridotto impatto ambientale (basso consumo energetico e produzione di CO2 venti volte inferiore rispetto ai processi estrattivi tradizionali) per estrarre i metalli preziosi dai rifiuti elettronici che vi saranno conferiti.
Dall’impianto usciranno, ogni anno, oltre 200 kg di oro e altrettanti di argento che saranno indirizzati proprio all’industria orafa del territorio aretino, ma anche rame e palladio, metalli rari indispensabili per i cicli produttivi di molte industrie.

Si tratta di un impianto tecnologicamente evoluto e innovativo, collocato in un’area già a vocazione industriale, che estrarrà metalli preziosi da rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) – ha dichiarato Monia Monni, assessora all’Ambiente della Regione Toscana -. Questa tipologia di rifiuto rappresenta una vera e propria miniera urbana di materiali caratterizzati da un alto valore economico e da un elevato rischio di approvvigionamento, peraltro indispensabili ai cicli produttivi di molte industrie, tra le quali quelle legate alle energie rinnovabili”.

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