Rifiuti e riciclo

Nel Chianti aumenta l’installazione di fototrappole anti discarica

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I Comuni di San Casciano in Val di Pesa, Greve in Chianti e Barberino Tavarnelle intensificano l’uso di tecnologie contro l’abbandono di rifiuti nelle aree a rischio.

 

L’abbandono di rifiuti in aree più o meno isolate può generare piccole e grandi discariche che talvolta rimangono celate per mesi, se non addirittura per anni. Alcuni Comuni del Chianti provano a dire stop al fenomeno attraverso l’installazione di fototrappole. San Casciano in Val di Pesa, Greve in Chianti e Barberino Tavarnelle fanno sapere di aver deciso di  rafforzare il sistema di controllo nelle aree considerate maggiormente a rischio.

A essere presi di mira non sono solo i centri urbani ma le aree collinari più distanti e le zone di campagna. Le fototrappole consistonoin un sistema di telecamere mobili e temporanee posizionate lungo le strade, in prossimità dei cassonetti e nei luoghi sensibili e maggiormente esposti al rischio di illeciti (strade secondarie, zone verdi, boschi), con le quali gli agenti della polizia locale controllano, sorvegliano e individuano i responsabili di eventuali azioni non corrette. Le telecamere si avvalgono di un sistema informatico e digitale in uso nella sede comunale della Polizia locale del Chianti fiorentino.

“Sono apparecchi efficaci – spiega il vicecomandante della Polizia locale Marco Ravaglia – che ci permettono di rilevare la presenza di un’azione di conferimento non corretto, di ricostruirne la dinamica e risalire all’identità degli eventuali trasgressori. Ricordiamo che chi viola il regolamento sui rifiuti non è tenuto soltanto a pagare la sanzione ma ha l’onere di sostenere tutte le spese relative al recupero dei rifiuti abbandonati“.

“Chi abbandona i rifiuti causa un danno ingente all’ambiente, oltre a rendere vano lo sforzo dei cittadini virtuosi che differenziano correttamente – dichiarano i sindaci Roberto Ciappi, Paolo Sottani e David Baroncelli –. L’ambiente è invece un patrimonio collettivo di cui ognuno deve prendersi cura responsabilmente, è una sorta di propaggine esterna e diffusa di casa nostra. Il compito di tenere in vita bellezza e prestigio del territorio richiede un’azione collettiva fondata sul rispetto, la consapevolezza, la partecipazione attiva alla cultura della sostenibilità”.