LE AZIENDE INFORMANO

Regione Toscana e Coldiretti in visita all’azienda Il Cerreto di Pomarance

Regione Toscana e Coldiretti in visita all'azienda agricola biologica e biodinamica Il Cerreto di Pomarance
Carlo Boni Brivio

L’azienda agricola biodinamica è capofila di un progetto integrato di filiera e di uno sulla valorizzazione delle colture da rinnovo.

 

POMARANCE (Pi) – Una delegazione di rappresentanti istituzionali e della Coldiretti con a capo Stefania Saccardi, assessora all’Agricoltura della Regione Toscana, e Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana, ha fatto visita nei giorni scorsi all’azienda agricola biologica e biodinamica Il Cerreto.

L’azienda vanta ben 500 ettari tra i comuni di Volterra e Pomarance ed è capofila del progetto integrato di filiera Organica Toscana. Rete di agricolture biologiche, etiche e sociali, finanziato nell’ambito del bando PIF 2017 e del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Toscana. Il progetto  prevede investimenti in campo tecnologico e infrastrutturale e accordi produttivi e commerciali allo scopo di garantire per i prossimi anni crescita e sviluppo ai mercati biologici toscani.

Il Cerreto è anche capofila di Varitoscan-Clima, un progetto di valorizzazione delle colture da rinnovo in ambienti toscani in previsione dei futuri cambiamenti climatici, nell’ambito del PSR – FEASR 2014-2020 Regione Toscana. L’obiettivo è individuare e fornire agli agricoltori colture adatte a diventare specie da rinnovo. Le colture scelte sono mais e miglio, ideali a questo scopo e in grado di fornire alimenti alternativi validi anche per i soggetti intolleranti al glutine.

La nostra è un’azienda multifunzionale organizzata nel settore dell’ortofrutta, in quello del secco, cioè cereali e legumi e nel nascente settore zootecnico con la produzione di prodotti caseari tipo yogurt e formaggio – racconta il titolare Carlo Boni Brivio  A ciò si aggiunge una ben organizzata attività agrituristica con annessa ristorazione. Il valore aggiunto può essere di due tipi: un valore economico che ricade ovviamente sul territorio e su di noi che abitiamo in questa zona e un valore culturale attraverso il trasferimento di concetti che possono incidere sulle decisioni sociali e comunitarie delle persone“.

Alla produzione di cereali, legumi, foraggere, ortaggi, pomodoro da salsa, frutti, olive, erbe aromatiche e officinali è stata aggiunta la filiera cerealicola con l’allestimento di 2000 mq di celle refrigerate per lo stoccaggio delle granaglie, un impianto di pulitura e selezione delle granaglie che consente l’autoproduzione delle sementi e un impianto molitorio della capacità di circa 500 kg/h che coniuga tradizione e innovazione con la macinazione a pietra e a cilindri.

Il Cerreto, grazie alla collaborazione di laboratori esterni, produce anche pasta di grano duro, di grani antichi, aromatizzata, di farro di cocco e farro monococco, cereali, legumi, zuppe, semi oleosi, creme e pesti vegetali acquistabili direttamente al bio shop. L’agriturismo, anche questo certificato bio, ha a disposizione camere e appartamenti per circa 50 posti letto. Il ristorante bio propone piatti vegetariani e vegani cucinati con prodotti biologici e biodinamici aziendali.

Il progetto della biodinamica è proprio quello di creare organismi autosufficienti dove noi produciamo sementi, abbiamo il nostro letame e i preparati biodinamici che vengono spruzzati sui terreni – spiega Franco Pedrini, responsabile biodinamica dell’azienda – per cui all’esterno si compra sempre meno. Il problema è la cultura della fertilità del terreno e uno dei risultati della biodinamica è proprio il miglioramento della sua struttura e della sua fertilità che poi si rispecchia nella qualità alimentare dei prodotti.

Per Stefania Saccardi “si tratta di un’agricoltura sempre più conforme a quelli che sono i canoni, i criteri e gli indirizzi che sono usciti dal G20 di qualche settimana fa a Firenze“.  Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana aggiunge che “grazie agli strumenti che la Regione Toscana ha messo a disposizione con i piani integrati di filiera siamo riusciti a dare prospettiva e sviluppo a un territorio che diversamente oggi sarebbe in grande difficoltà“.

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