Ecosistema

Tagli a raso sulle sponde dell’Elsa a Poggibonsi, gli ecologisti: uno scempio ambientale

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La denuncia dell’associazione GrIG: “In parecchi tratti non rimane in piedi nemmeno un albero, nemmeno una siepe, nemmeno un arbusto”.

 

di Iacopo Ricci

POGGIBONSI (Si) – I tagli a raso della vegetazione sulle sponde del fiume Elsa a Poggibonsi eseguiti in queste ultime settimane sono un vero scempio ambientale, che cambia i connotati di aree vincolate. Lo denuncia l’associazione ecologista GriG – Gruppo d’Intervento Giuridico odv, che già altre volte si è occupata della cosiddetta “manutenzione”, a suo parere troppo radicale, delle sponde di fiumi e torrenti del Senese.

“In parecchi tratti non rimane in piedi nemmeno un albero, nemmeno una siepe, nemmeno un arbusto – accusa l’associazione – L’importanza della vegetazione riparia per contenere l’irruenza delle acque e per la difesa idrogeologica è acclarata eppure i lavori svolti non vanno tanto per il sottile. Quelli in corso lungo le sponde del fiume Elsa, nel Comune di Poggibonsi, ne sono un esempio emblematico”.

Per avere chiarimenti e verificare la legittimità dell’intervento il GrIG, sollecitato anche dalle segnalazioni dei residenti, ha inoltrato il 26 dicembre una “istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti” coinvolgendo il ministero dei Beni Culturali, la Regione Toscana, la Soprintendenza di Siena, il Comune di Poggibonsi, i Carabinieri Forestale di Siena e informando la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena.

Un paio d’anni fa l’associazione ecologista aveva denunciato una situazione analoga, sempre relativa al fiume Elsa.
In quel caso la Regione Toscana aveva risposto che era stato necessario costruire una cassa d’espansione a Pian della Bufalaia, nel Comune di Casole, con un nuovo argine alto 6 metri per contenere eventuali piene del fiume. L’intervento aveva reso inevitabile tagliare la maggior parte degli alberi, soprattutto quelli più grandi e inclinati.
La gestione futura sarebbe stata di competenza del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno, che avrebbe dovuto “mantenere la vegetazione riparia in buono stato di conservazione e stabilità, con alberi e arbusti in fase giovanile, flessibili ma resistenti al passaggio delle piene, che svolgano anche la funzione di corridoio ecologico lungo le sponde del fiume”. E i tagli di vegetazione ripariale rientranti nell’attività di manutenzione ordinaria del reticolo idrografico avrebbero dovuto in ogni caso “preservare la funzione ecologica e ambientale della vegetazione ripariale dei corsi d’acqua”.

Ma non sembra proprio che le cose siano andate così, fa notare il GrIG: la vegetazione è stata completamente eliminata alterando in maniera permanente un’area tutelata. Si dà il caso che le sponde dei fiumi, spiega l’associazione, per una profondità di 150 metri dall’acqua siano in ogni caso tutelate con vincolo paesaggistico e spesso anche con vincolo idrogeologico, con o senza vegetazione. Invece sulle sponde del fiume Elsa a Poggibonsi è stata fatta tabula rasa.

A questo punto l’associazione si augura “una rapida verifica della legittimità delle operazioni lungo le sponde del fiume Elsa, ma, soprattutto, una profonda presa di coscienza dell’importanza fondamentale del mantenimento della vegetazione riparia per la salvaguardia idrogeologica e la prevenzione dei dissesti del territorio”.

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