Agricoltura

Agricoltura sociale, azienda aretina vince il bando nazionale di Confagricoltura

Foto Confagricoltura
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Con il progetto “Eureka: solleviamo l’orto” destinato a minori e persone disagiate l’azienda agricola Casa del Pietro si aggiudica 40 mila euro e una borsa di studio.

 

AREZZO – Con il progetto “Eureka: Solleviamo l’orto” l’azienda agricola Casa del Pietro di Capolona (Arezzo) è stata premiata oggi a Roma nella sede di Confagricoltura come uno dei tre vincitori del Bando Agricoltura Sociale, alla IV edizione.
Il progetto presentato dall’azienda aretina è destinato a disabili, minori e giovani con disagio sociale. L’obiettivo è quello di creare una rete di supporto per le famiglie impegnando queste persone nella cura di un orto, nella costruzione di un pollaio, nella successiva trasformazione degli ortaggi e delle erbe aromatiche fino alla vendita dei prodotti.

La Casa del Pietro è stata fondata da Serena e Fabio, genitori di due bambini speciali. Il loro sogno era ed è quello di dar vita a un ambiente dove far nascere amicizia, inclusione, opportunità e impegno sociale. Attraverso la natura, gli animali e l’orto si intraprendono percorsi educativi dove ogni persona può essere protagonista nella ricerca della propria felicità.

Il bando “Coltiviamo agricoltura sociale’ è nato da un’idea di Confagricoltura, Onlus Senior – L’Età della Saggezza a Roma e Rete Fattorie Sociali. Il progetto è cresciuto nel tempo e da quest’anno ha ottenuto anche il patrocinio del ministero delle Politiche agricole.
A ciascuno dei vincitori sono stati assegnati 40 mila euro e una borsa di studio per la frequenza al Master di agricoltura sociale organizzato dall’Università di Tor Vergata.

L’agricoltura sociale è in forte espansione, segue il cambiamento del concetto di welfare in atto nel Paese e suscita sempre più interesse tra i giovani. La piattaforma web “Coltiviamo agricoltura sociale” ha registrato quasi 2 milioni di visualizzazioni e 250 mila accessi, di cui 70 mila soltanto nell’ultimo anno. Ed è sempre più ampia la platea dei beneficiari dei progetti, dai bambini agli anziani, dai portatori di handicap ai detenuti.

Siamo orgogliosi di avere una delle 3 aziende vincitrici del concorso nazionale – è il commento di Gianluca Ghini, direttore di Confagricoltura Arezzo  È la prova che fare agricoltura oggi in Toscana non è soltanto produrre eccellenze agroalimentari ma anche svolgere un’azione sociale che spazia dall’integrazione tra religioni diverse al coinvolgimento di persone svantaggiate”.

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