Inquinamento

A Capannori un piano quinquennale per abbattere l’inquinamento da Pm10

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La Piana di Capannori (foto Regione Toscana)
L’aria della Piana di Lucca e Capannori continua a preoccupare per i continui superamenti dei limiti. E i provvedimenti adottati finora non hanno prodotto grandi risultati.

 

di Gabriella Congedo

CAPANNORI (Lu) – Capannori dichiara guerra al PM10. Il Comune sta lavorando a un piano quinquennale per abbattere l’inquinamento da polveri sottili e migliorare la qualità dell’aria. Entro il mese di gennaio sarà costituito un Osservatorio ambientale con il compito di dare supporto scientifico all’amministrazione e valutare l’efficacia delle azioni intraprese.

L’aria della Piana di Lucca continua a destare preoccupazione per i continui superamenti del limite giornaliero di polveri sottili, che anche nel 2020 hanno fatto registrare livelli al di sopra dei limiti con i 53 superamenti registrati dalla centralina di Capannori.
I provvedimenti adottati finora in accordo con la Regione, come lo stop ad auto e caminetti, non hanno prodotto granchè. Lo certificano le rilevazioni effettuate da ARPAT, lo conferma anno dopo anno il report Mal’Aria di Legambiente dove la Piana di Lucca detiene stabilmente la maglia nera in Toscana per l’inquinamento atmosferico. La centralina di rilevamento di Capannori è l’unica che non ha registrato miglioramenti negli ultimi 10 anni.

“Questa situazione – spiega l’assessore all’Ambiente Giordano Del Chiaro – è dovuta a una posizione geografica della Piana racchiusa e sottratta all’azione dei venti, che favorisce il ristagno delle polveri sottili a bassa quota. La soluzione al problema non è di breve periodo ma dobbiamo, in collaborazione con tutti i Comuni dell’area, mettere in campo nuove iniziative”.

Ma da dove vengono queste polveri che ammorbano l’aria della Piana di Lucca? Secondo gli studi di ARPAT e ISPRA, responsabili per oltre il 60% sono i sistemi di riscaldamento e gli abbruciamenti, sia all’aperto che nei focolari domestici. Minore incidenza, comunque da non trascurare, avrebbero invece il traffico veicolare e le emissioni industriali, responsabili per altri tipi di inquinanti.

La strada scelta dall’amministrazione di Capannori è quella di puntare sull’efficientamento energetico degli edifici e sulla conversione degli impianti inquinanti, dando la possibilità ai cittadini di fruire di agevolazioni e incentivi. Il percorso è già iniziato. A settembre 2020, avvalendosi di fondi regionali, i Comuni della Piana lucchese hanno emanato un bando per la conversione dei caminetti aperti in termocamini, la sostituzione di caldaie vecchie e l’acquisto dei biotrituratori, che copre anche il 100% della spesa. Nel solo Comune di Capannori sono state presentate oltre 150 domande.

Ma il problema delle polveri sottili richiede misure strutturali, insiste l’assessore Del Chiaro: “Vista la larga adesione, abbiamo chiesto all’assessore regionale all’Ambiente di rinnovare l’impegno economico per i prossimi anni e la legge di bilancio regionale, appena approvata, mantiene l’investimento di 1 milione di euro l’anno per l’area della Piana lucchese”. Senza trascurare il controllo delle emissioni derivanti dal traffico e dagli impianti industrali che “anche se in misura inferiore, hanno comunque un’incidenza sul fenomeno della concentrazione del particolato atmosferico”.

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